L’umano, con le sue angosce, le sue paure, le sue passioni, è al centro di “Personae”, la personale di Daniela Pergreffi a cura di Andrea Ingenito in mostra presso la Domus artis gallery fino al 18 giugno .
Nelle venti opere dell’artista emiliana classe 1969 che oggi vive e lavora a Napoli, e all’intensa attività professionale affianca con successo l’insegnamento presso l’Accademia di Belle arti di Napoli, si stemperano tanto su carta quanto su lamiera le emozioni dell’essere umano, a mitigarle c’è il tempo, metro e compagno fidato, che ne avvolge e scandisce l’esistenza.
«Ho avuto modo di vedere i lavori di Daniela nel laboratorio di Vittorio Avella, così ho pensato ad un segno cui dare immediatamente seguito e non ho esitato un istante a chiederle di esporre in galleria, ne è nata una mostra molto particolare, suggestiva, impreziosita -ricorda Ingenito- da una sezione dedicata agli acquerelli originali che illustrano il libro “La grotta del vento e altri racconti della sponda adriatica” di Giacomo Scotti, edito da Avella (edizione Il Laboratorio, con prefazione di Erri de Luca, ndr)».
Nell’elegante spazio al 4 di via Vincenzo Cuoco, su pareti candide, sotto luci raffinate, va in scena l’allestimento pregiato delle creazioni di Pergreffi, un ambiente che fonde due anime, due visioni, due aspetti dell’uomo, la sua natura più solare, energica e brillante, e quella cupa, mesta, incerta; un perenne dualismo permea l’intera esposizione offrendo all’osservatore una visione ricca e completa, ma allo stesso tempo complessa e mutevole, come solo l’uomo sa essere.
«È lui, infatti -spiega Pergreffi-, il filo conduttore di questa esposizione; l’uomo, preferito alla donna perché più essenziale, immediato, scevro da forme e volumi, diventa il soggetto delle mie atmosfere, ricostruite con fatica e impegno attraverso ripetute stratificazioni e sedimentazioni».
Che sia l’acqua o il bitume, i lavori della disegnatrice e illustratrice per case editrici, studi grafici, editori d’arte e quotidiani, si fondono nel supporto, che diventa una sorta di quinta, dove dar vita alle innumerevoli istanze dell’anima: la gioia, l’abbandono, l’inquietudine, muovono figure di grandi dimensioni, mentre cromie leggere e luminose appena le delineano, forti di un languore acquoso che ne moltiplica i contorni; alla carica degli acquerelli si contrappongono i lavori su lamiera, realizzati con una tecnica mista che aggiunge, arricchisce, aumenta la superficie in mille dettagli, in ombre chiare su fondi scuri, in gocce di una pioggia sparsa che ricorda la “bruma padana”.
La straordinaria espressività è lasciata al gesto, al movimento, che prescinde occhi e bocca, e lascia che a parlare siano le pose, plastiche, vive, vere. Con “Personae”, visitabile dal lunedì al sabato ore 11,00 – 19,00, si chiude la stagione espositiva della Domus artis gallery, impegnata nella programmazione di un’agenda 2011/2012 davvero notevole.
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