Kafka sulla spiaggia di Murakami Haruki (alla maniera giapponese, prima il cognome e poi il nome), pubblicato in Italia da Einaudi, con la traduzione di Giorgio Amitrano, vede intrecciarsi le vicende di un giovane adolescente che scappa di casa e sceglie come pseudonimo, appunto, Kafka, e quelle Nakata, un eccentrico vecchietto col magico potere di parlare con i gatti.
Entrambi fuggono da qualcosa e, senza saperlo, vanno verso lo stesso qualcosa. Kafka fugge dal padre, geniale scultore, e dall’oscura profezia che lo lega a lui “ucciderai tuo padre e giacerai con tua madre e tua sorella”; Nakata fugge da un delitto commesso contro la sua volontà, ad unirli un filo conduttore che passa attraverso molteplici piani reali, magici, onirici e che li porterà a Takamatsu, dove tutto tornerà a posto.
I personaggi che li affiancano nelle loro vicende sono altrattanto magici ed affascinanti, a partire dagli innumerevoli gatti che aiutano Nakata nelle sue ricerche, per arrivare ad Oshino, il simpaticissimo camionista che abbandonerà il suo lavoro per accompagnare Nakata nel suo viaggio, e ad Oshima e alla signora Saeki che, invece, accompagneranno Kafka nella sua permanenza presso la biblioteca Kōmura e nel magico viaggio alla ricerca di sua madre.
La sensazione più forte che ho provato leggendo questo libro è legata ai sogni: Murakami è sempre un po’ così, ti trascina nella storia e arrivi ad un punto in cui non riesci più a liberartene e a capire dove inizia il sogno e dove la realtà. Lasciate a casa ogni desiderio di razionalità se iniziate a leggere questo Murakami, non è una storia realistica, come Norvegian Wood, ed è più fantastica e onirica di Dance Dance Dance, due dei più noti romanzi di Murakami.
Alcune critiche hanno accusato il romanzo di essere eccessivamente buonista, di presentare personaggi troppo netti nel loro appartenere al bene o al male, ma non è forse, spesso, un po’ così anche nei sogni? E proprio la componente onirica del libro, la caratteristica più pregnante del romanzo, è spesso criticata da chi lo legge senza sapere esattamente cosa aspettarsi: Kafka sulla spiaggia è un racconto magico e fantastico, è così! e non lo si può criticare per questo, sarebbe come leggere Il signore degli anelli e criticarlo per la presenza di elfi ed alberi parlanti.
Mi ha lasciato: la sensazione del risveglio da un sogno bello e magico. Vorresti tornare indietro, rientrare nel sogno e, anche se ti accorgi di essere ormai sveglia, la dolce malinconia del sogno ti resta addosso per tutta la giornata.
Leggetelo se: avete voglia di entrare in un mondo fantastico e siete disposte a mettere da parte ragione e obiettività.
Regalatelo: all’amica con la testa fra le nuvole, magari un po’ romantica, che si ipnotizza di fronte alla luna piena.
Kafka sulla spiaggia
Murakami Haruki
Einaudi nelle collane Super ET (€15,00) e Supercoralli (€20,00)
dafne dice
Ho letto il libro quando uscì. Non ero per niente convinta, perchè in genere non mi piacciono i romanzi quando vi si trovano delle situazioni che si allontanano dalla realtà. E sono stata invece letteralmente rapita, come colta da una malia. L’autora con molta naturalezza mi ha portato ai confini della realtà, facendo così in modo di poter dare uno sguardo su luoghi per me inesplorati portandomi a nuove impressioni, suggestioni e pensieri. Esattamente quello che chiediamo alla letteratura. Non solo ho letto un libro, ma ho vissuto un’esperienza letteraria.
Dafne