Ciao a tutti!
Vi è mai capitato di ricordare con nostalgia una persona o una situazione vissuta in passato che, al solo pensiero, vi fa sorridere e, contemporaneamente, sentire anche un po’ tristi? Credo sia una sensazione che, prima o poi, proviamo tutti nella vita, ed è quello che ci descrive con estrema franchezza Chiara Gamberale nel suo racconto “L’amore quando c’era” (Edizioni Mondadori, collana Libellule, pag. 94, € 10.00) attraverso le emozioni dei suoi protagonisti.
Amanda e Tommaso sono due adulti con i propri impegni quotidiani, il lavoro, la casa, gli affetti, ma sono anche due ragazzi che hanno vissuto un amore intenso e profondo dodici anni prima quando, poco più che ventenni, andavano all’università e le loro preoccupazioni erano meno importanti. Un giorno all’improvviso Amanda va via lasciando Tommaso senza una spiegazione, comportamento che lo tormenta negli anni successivi fino a che, senza aspettarselo, conosce un’altra donna, Tiziana, completamente diversa da Amanda, che diventa sua moglie e la madre dei suoi figli. Il destino è però beffardo, e quando il padre di Tommaso si ammala e muore, Amanda gli scrive un’e-mail di condoglianze che sarà la scusa per riavvicinare i loro mondi che, in realtà, sono sempre stati molto uniti, ma solo apparenterete distanti.
Non considerate questo racconto solo come una storia d’amore, lo è sicuramente, ma concede anche la possibilità di vedere cosa davvero significhi avere un legame sincero ed intenso con qualcuno, un sentimento che, anche quando crediamo di averlo nascosto nell’angolo più remoto della nostra mente o, peggio, di averlo cancellato, o semplicemente superato perché la vita ci ha condotto altrove, sia ancora fonte di gioia, di malinconia, di rabbia, di tristezza … sia comunque presente in qualche modo dentro di noi, anche se sosteniamo fermamente il contrario, e basta un niente, come un’e-mail inattesa, per risvegliare dal letargo quel qualcosa che pensavamo fosse sparito da tempo.
Tommaso resta interdetto alla lettura dell’e-mail, non si capacita come dopo tanti anni Amanda possa farsi risentire, eppure riescono a parlarsi liberamente, a dirsi cose che, dodici anni prima, non avrebbero potuto fare, e creano nuovamente quella complicità rara tra due persone, ma possibile solo se l’affetto reciproco è autentico. Amanda si chiede cosa manchi nella sua vita, quel “buco” che non riesce a colmare, ma Tommaso evita di rispondere a questa domanda, anche se, alla fine, Amanda lo capisce da sé: “Persone come noi, persone incapaci di stare davvero bene mentre stanno bene, rendono perfetto solo quello che hanno già vissuto o che potranno vivere … è un lieve guasto al cuore, con cui forse addirittura si nasce … ognuno, a modo suo, sarà, fra le tante cose, anche un problema per se stesso. E chissà: magari scoprirà che a dare un senso alla vita è proprio quello che apparentemente il senso lo toglie.”
Quindi io vi chiedo: l’amore è meglio quando c’era? Decisamente no, l’amore è meglio quando c’è.
E voi cosa ne pensate?
Fonte immagine: www.amazon.it
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