Come promesso nel precedente articolo, proseguono le tappe della mia gita in Provenza per arrivare nella città di Avignone, uno dei centri più importanti della zona in quanto sede del Palazzo dei Papi. Maestosa struttura che domina su tutta la città all’interno delle mura, conosce la sua costruzione in epoca medievale a partire dal 1334 quando Benedetto XII, terzo papa avignonese, diede il via ai lavori per sostituire la precedente dimora papale costituita dall’antico edificio episcopale.
Il papato avignonese vide susseguirsi otto pontificati, più due successivi rappresentati dagli antipapi Clemente VI e Benedetto XIII, mentre la costruzione del palazzo terminò nel 1363 ad opera di Urbano V con l’aggiunta finale di alcune torri. E’ formato da due nuclei principali, il Palazzo Vecchio ed il Palazzo Nuovo, edificati in anni distinti sotto papi diversi, con attenzione particolare per gli interni molto sfarzosi e costosi come, per esempio, arazzi, pavimenti in piastrelle colorate e smaltate, ricchi affreschi sulle pareti e soffitti in legno, sfoggio che trova sintesi nella Camera Papale. Il palazzo, insieme all’adiacente ponte Saint-Bénézet, costruito circa due secoli prima e del quale ora rimangono solo quattro arcate delle ventidue originarie, sono oggi patrimonio mondiale dell’Unesco.
Se vi piace la pittura rinascimentale, accanto al palazzo dei papi è possibile visitare il museo Petit-Palais, in un contesto decisamente più tranquillo e meno caotico, che conserva una collezione di dipinti italiani, i cosiddetti “primitivi” appartenenti alla famosa Collezione Campana, e provenzali dalla fine del XII secolo agli inizi del XVI, anche se la collezione è decisamente più numerosa per gli autori italiani piuttosto che quelli provenzali, comprendendo inoltre il dipinto di una Vergine del Botticelli.
Di sicuro interesse storico si può parlare della città di Nîmes, colonia della potenza romana che con l’impero di Augusto conobbe un grande sviluppo ed è possibile ammirarlo nel Tempio Romano e nell’Arena. Il Tempio fu eretto come simbolo della magnificenza dell’impero romano e dedicato ai figli di Augusto, Caio e Lucio, mentre la sua funzione pratica è stata varia nel corso dei secoli, fino ad ospitare attualmente un museo. L’Arena invece, in ottimo stato di conservazione, ha struttura simile al Colosseo romano, di dimensione più piccola ma con la medesima forma ellittica e due livelli di arcate al posto dei quatto livelli del Colosseo, sede di concerti durante la bella stagione e delle popolari corride del luogo.
E dopo la parte culturale del viaggio, mi sono concessa una passeggiata rilassante sul mare a Saint-Maries-de-la-Mer, uno dei centri più importanti della Camargue, nonostante la pioggia non mi abbia abbandonato per tre giorni. Con un cuore di piccoli negozi per accessori ed abbigliamento in strade strette di origine medievale, affollata d’estate dal turismo marittimo e dal pubblico delle corride che si disputano dentro l’arena di Plaza de Toros, merita un salto sia per la passeggiata, sia per la sua chiesa che ha la particolarità di ospitare nella cripta la statua di Santa Sara, la santa dalla pelle nera e dai capelli scuri venerata dai gitani.
E voi cosa ne pensate?
Raffaela Fermani dice
Ho organizzato insieme a mio marito un soggiorno itinerante (Marsiglia, Avignone, Nimes, Arles….)nella seconda metà di luglio; pensavo di aver fatto un’ottima scelta, ma con mio grande rammarico ho scoperto che in questi luoghi si svolgono le corride: sono un’ animalista e avverto un profondo disagio al pensiero che, a scopo di lucro e di divertimento, un animale venga sottoposto a tanta crudeltà e poi sia ucciso. Se l’avessi saputo, avrei scelto altre mete, così da non spendere nemmeno un euro in luoghi tanto ricchi di storia e di bellezze naturali, ma deturpati da espressioni di così grande inciviltà.