Il mondo delle mostre sta cambiando, lasciando il passo ad un sistema di fruizione più libero e personale da parte del visitatore, attraverso l’uso di materiali multimediali che coinvolgono tutti i sensi regalando non semplici visite ai musei ma vere e proprie esperienze. E’ questo il caso di alcune esposizioni dedicate a l’arte di Van Gogh presenti in questi giorni a Torino e Genova.
Gli allestimenti di queste due grandi mostre permettono al visitatore di entrare a contatto con l’arte a 360 gradi, coinvolgendoli e introducendoli nel mondo creativo del grande artista olandese. Torino dal 26 marzo ospita infatti Van Gogh Alive – The Experience, mostra itinerante che trasforma gli spazi interni dei musei nelle opere più celebri dell’artista.
Pareti e pavimenti si trasformano negli immensi celi notturni di Parigi, si colorano del giallo caldo dei girasoli, si popolano del volo dei corvi sui campi di grano.
La dimensione della tela è superata ormai e l’arte sconfina oltre la cornice, dilagando su tutte le superfici e diventando essa stessa l’allestimento.
Nel Palazzo della Promotrice delle Belle Arti del Valentino la tecnologia trasporta il visitatore in un tour virtuale, in cui può fondersi con l’arte ed il processo creativo che ha portato Van Gogh alla creazione di opere così uniche.
Questo viaggio è reso grazie all’enfatizzazione di alcuni particolari dei quadri, dalla loro resa su grande scala, che mette in luce tutta l’emotività del maestro. I dettagli della tecnica di pittura, l’uso del colore, la resa di alcuni elementi, mostrano inequivocabilmente i lati più profondi dell’agire dell’artista tormentato.
Ancor più innovativo è l’approccio proposto dalla mostra Dagli Impressionisti a Picasso, in corso a Genova nel Palazzo Ducale, in cui è ospitata una versione unica del celebre autoritratto di Vincent, riprodotto con la tecnica HandSight. Per la prima volta anche i non vedenti potranno godere dell’arte di Van Gogh, scoprendo con le mani gli elementi del dipinto.
Il quadro è stato infatti realizzato per essere “visto” con il tatto, attraverso l’uso di materiali resistenti all’usura e ipoallergenici e alla resa in alta definizione di tutti i dettagli che lo caratterizzano.
Le pennellate veloci, l’uso denso dei colori potranno essere colti attraverso il tatto. Schede in braille sono poi a disposizione del pubblico non vedente per l’approfondimento con ulteriori informazioni.
Il senso della vista non sarà più il solo ad essere utilizzato, l’arte si apre così davvero a tutti, diventando alla portata anche di chi, fino ad ora, ne ha potuto beneficiare solo parzialmente.
E questo sembra solo essere un primo passo verso un nuovo modo di usufruire dell’arte, il progetto dei quadri tattili, portato avanti dall’artista multimediale Alessandro Marianantoni e dal professore di neuroscienze Martin Monti, infatti ha già in cantiere la realizzazione di nuove versioni di alcune opere di Caravaggio per una mostra prevista in estate a Roma.
Questo progetto lascia presagire un futuro roseo per l’arte, un’arte democratica, in cui tutti noi potremo godere della bellezza delle grandi opere attraverso i vari sensi, imparando a sfruttarli al meglio, rendendoci anche più sensibili verso le capacità e le abilità, che poco conosciamo, di chi è diverso da noi.
Lascia un commento