Dal 13 settembre 2014 all’11 gennaio 2015 Man Ray a Villa Manin. A Passariano di Codroipo in provincia di Udine nella splendida cornice di Villa Manin, si terrà una grande mostra dedicata a Man Ray (1890-1976) a cura di Guido Comis e Antonio Giusa e con la collaborazione della Fondazione Marconi, Milano.
Man Ray a Villa Manin è una mostra con oltre 300 opere, fra fotografie, oggetti, dipinti, disegni e film sperimentali. L’esposizione ripercorre la vita e l’opera di uno degli artisti più significativi del Novecento, autore di vere e proprie icone del secolo scorso, come Le Violon d’Ingres, figura femminile con due intagli di violino sulla schiena e Cadeau, ferro da stiro con la piastra percorsa da una fila di chiodi.La straordinaria inventiva di un artista, allo stesso tempo fotografo, pittore, ideatore di oggetti e autore di cortometraggi cinematografici, viene raccontata attraverso un ricco percorso espositivo che permette così di scoprire, oltre all’artista, anche Man Ray uomo e di seguirlo nella lunga e movimentata carriera fra Stati Uniti ed Europa, fra amori e amicizie.
Per Man Ray non esiste infatti distinzione fra arte e vita, fra interesse estetico e sentimentale, fra desiderio e invenzione visiva. Pur mettendo in evidenza le diverse espressioni dello stile dell’artista, talvolta quasi disorientanti nel loro carattere enigmatico, la mostra permette di cogliere gli elementi di continuità nell’opera di Man Ray, le curiosità e le ossessioni che la punteggiano.
Man Ray a Villa Manin attraversa tutta la vita dell’artista: dagli anni d’esordio fra New York e Ridgefield – New Jersey, sede di una vivace colonia di artisti – alle prime opere dadaiste; dall’arrivo a Parigi nel 1921, alla fuga dalla Francia occupata dopo un ventennio di attività intensissima; dagli anni di Hollywood, dove Man Ray si stabilisce al ritorno in America, agli ultimi due decenni di vita trascorsi a Parigi. Non si tratta tuttavia di un iter semplicemente cronologico, ma di un percorso articolato in una successione di approfondimenti che hanno per tema la scoperta della vocazione all’arte, il rapporto con gli amici artisti e il contributo alla definizione dell’estetica dadaista e surrealista, l’elaborazione di tecniche fotografiche come il rayograph e la solarizzazione, l’immagine della donna, le sperimentazioni cinematografiche e altri ancora.
L’esposizione mette in evidenza il sodalizio sia umano che creativo con alcune figure di spicco dell’epoca come Duchamo, Picasso, Matisse e De Chirico.
Ma Man Ray a Villa Manin evidenzia il rapporto dell’artista con donne affascinanti come Kiki de Montparnasse, Lee Miller, Meret Oppenheim, Juliet Browner e molte altre che non furono solo modelle e, spesso, amanti, ma vere e proprie muse capaci di ispirare, attraverso il proprio corpo, alcune delle sue opere più celebri.
Oltre a un’ampia selezione di fotografie femminili la mostra presenta opere in cui i corpi delle donne si fondono con architetture, oggetti geometrici, forme inanimate. L’erotismo di queste immagini lascia trapelare anche l’interesse per il marchese De Sade, che grande influenza esercitò sugli artisti surrealisti.
La creatività di Man Ray si espresse anche nei film sperimentali girati negli anni Venti: Retour à la raison, Emak Bakia, Les Mystères du Chateau du dé, Etoile de mer, testimonianze di eccezionale inventiva nell’uso della cinepresa e oggi unanimamente considerati fra i capolavori della cinematografia surrealista. A documentare questa manifestazione del talento visivo dell’artista ci sarà un’apposita sezione curata da Carlo Montanaro. I film saranno inseriti nel percorso espositivo e saranno proiettati nell’ambito del ciclo di iniziative collaterali che saranno ospitate sempre a Villa Manin. Accompagna l’esposizione un catalogo edito da Skira con le immagini delle opere esposte, i contributi critici di Guido Comis, Antonio Giusa, Janus, Carlo Montanaro e con un ricordo dell’artista di Giorgio Marconi.
Il maestoso complesso di Villa Manin è tra i monumenti artistici più significativi del Friuli Venezia Giulia e fra i simboli più conosciuti del turismo e della cultura regionale, situato a Passariano, Codroipo, in provincia di Udine. Fatta edificare nel Seicento da Ludovico I Manin per celebrare la ricchezza e la potenza della sua casata, con il suo parco secolare di diciotto ettari, negli anni Villa Manin è stata testimone di importanti vicende storico-politiche del territorio: alla fine del XVIII secolo, all’epoca dell’ultimo doge di Venezia Ludovico Manin (1789-1798), divenne quartier generale delle truppe francesi capitanate da Napoleone Bonaparte mentre successivamente nelle sale della dimora dogale si svolsero importanti trattative che portarono al “Trattato di Campoformido” (17 ottobre 1797), con il quale venne sancita la fine della Repubblica di Venezia a favore dell’Impero Asburgico. Così, dopo la metà del Novecento, la Villa fu acquistata dall’Ente per le Ville venete ed in seguito, nel 1969 dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
Un viaggio unico nel mondo di un artista poliedrico. Man Ray a Villa Manin è un appuntamento imperdibile per gli amanti dell’arte.
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