Rimangono ancora pochi giorni per visitare la mostra di Norman Rockwell a Roma, a Palazzo Sciarra. L’esposizione, per la prima volta in Italia, ripercorre la storia dell’artista americano noto come “Artista della gente”, per la sua peculiare caratteristica di narratore e ritrattista della società americana del XX secolo.
Norman Rockwell nasce a New York nel 1894 e fin da ragazzo scopre la sua vena artistica, scegliendo di frequentare scuole d’arte e ricevendo il suo primo incarico a soli 16 anni. Nel 1916 firma la prima copertina del The Saturday Evening Post: una collaborazione che durerà per i 47 anni successivi, portando alla realizzazione di ben 321 copertine originali e consacrando la sua fama di illustratore lieve e minuzioso.
Queste copertine rientrano a pieno titolo nella cultura popolare americana: riflettono infatti l’evolversi di quella società nella vita di tutti i giorni ma anche rispetto ai temi e agli accadimenti della Storia, dal volo transatlantico di Lindbergh al crollo della borsa del 1929 allo scoppio della seconda guerra mondiale.
L’artista, osservatore acuto, narra con tono quasi lirico la realtà americana, tanto che la sua produzione è definita come “realismo romantico”: i suoi personaggi sono sempre positivi, rassicuranti, familiari al pubblico e per questo rassicuranti quanto un amico o un vicino di casa che si conosce bene. La sua rappresentazione dell’America , così coinvolgente, intima ed efficace, diventa la trasposizione in disegno e colore del mito americano, con le sue speranze e i suoi ideali.
Proprio la vicinanza alla sensibilità del pubblico sancisce la popolarità di Rockwell e l’efficacia delle sue immagini come veicolo promozionale, nell’editoria ma anche nel mondo della pubblicità, per esempio con le campagne realizzate per i corn flakes della Kellogg’s.
L’intera collezione delle copertine del Saturday Evening Post è visibile nella mostra di Norman Rockwell a Roma, accanto ad altre 100 opere significative dell’artista, documenti e fotografie provenienti dal Norman Rockwell Museum di Stockbridge, in Massachusetts, coorganizzatore dell’esposizione.
La mostra di Norman Rockwell a Roma, aperta fino all’8 febbraio, non a caso è intitolata “American Chronicles”, cronache americane, e offre la possibilità di compiere un vero e proprio viaggio nella storia e nell’atmosfera degli Stati Uniti dagli anni Venti agli anni Settanta del secolo scorso. A chi non riuscisse a vedere questa mostra unica non resta che organizzare una visita oltre oceano, direttamente a Stockbridge, magari cogliendo l’occasione per fare un salto nella Grande Mela.
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