La mostra di Alfons Mucha a Genova, che verrà inaugurata il 30 aprile a Palazzo Ducale, è una vera e propria passeggiata tra le luci sfavillanti della Belle Epoque.
A cavallo tra fine Ottocento e l’inizio del Novecento l’aria era carica di ottimismo, di elettricità.
Il progresso tecnologico aveva fatto dell’Europa un continente affascinato dal futuro ma, allo stesso tempo, legato nostalgicamente al suo passato.
Alfons Mucha riesce perfettamente ad incarnare lo stile di vita ed il gusto di questo periodo storico, traducendo in forme sinuose e ricche il desiderio di abbondanza e frivolezza del tempo.
Il nucleo centrale dell’esposizione è costituito dai lavori dell’artista ceco, 120 opere tra affiches e pannelli decorativi, a cui si associano quelle di suoi contemporanei.
Nelle sale del Palazzo Ducale i dipinti ritrovano il loro habitat naturale attraverso mobili, sculture, oggetti d’arredo e ceramiche originali del tempo che ricreano le ambientazioni sofisticate della Belle Epoque.
La meccanizzazione della produzione industriale viene affrontata nell’arte attraverso la creatività e l’originalità delle realizzazioni che si arricchiscono di dettagli e particolari, facendo di ogni prodotto un pezzo d’arte e aprendo definitivamente le porte al design moderno. Tanto che il genio di Mucha sfocia nella produzione di poster, decorazioni di interni, illustrazioni e pubblicità lasciando in ogni opera la propria firma artistica inconfondibile.
Il senso estetico dell’Art Nouveau attinge ispirazione dalla natura, come è visibile in gran parte delle opere esposte, in cui fiori e fogliame si intrecciano fino a realizzare intricati ricami e motivi decorativi, incorniciando le figure di eleganti signore.
La bellezza naturale diventa ornamento di quella femminile che ne risulta enfatizzata in atmosfere senza tempo.
E’ proprio la figura femminile ad essere al centro di una delle 8 sezioni tematiche in cui è organizzata l’esposizione. Ancora in bilico tra l’essere femme fatale e pura bellezza innocente, la donna è raccontata nelle sue sfaccettature e contraddizioni.
Il tempo, i materiali preziosi e gli animali rappresentano alcuni degli altri temi indagati attraverso le opere in mostra, tutti soggetti delle rappresentazioni di Mucha e dei suoi contemporanei. L’uso di gioielli e preziosi è un elemento infatti centrale nella raffigurazione della donna che si riveste di oggetti che ne sottolineano grazia e bellezza.
Altrettanto forte è il fascino esercitato dal Giappone e dalla sua cultura sugli artisti della
Belle Epoque. La preferenza per il segno grafico, gli accostamenti cromatici originali sono infatti eredità dell’influenza dell’arte giapponese su quella europea, che si arricchisce così di un gusto orientale del tutto nuovo.
L’art Nouveau però non è solo orientata verso il lussuoso, prende forma anche nella decorazione delle confezione dei prodotti in vendita: da quelle dei biscotti, alla cioccolata, fino ai prodotti di bellezza. La raffinatezza delle immagini è tale da trasformarli in piccoli oggetti di arte quotidiana.
Il viaggio temporale proposto dalla mostra di Alfons Mucha a Genova aprirà i battenti il 30 aprile, trasformando, fino al 30 settembre, le sale di Palazzo Ducale nei nostalgici salotti europei di fine ottocento.
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