Caffetterie e ristoranti artistici sono i luoghi perfetti per soddisfare l’appetito di corpo e mente.
Nutrirsi di bellezza infatti è forse una delle formule migliori per trasformare un semplice pasto in un momento di completo ristoro.
Punti di incontro e confronto, i café si sono ritagliati un ruolo fondamentale nelle storie cittadine diventando palcoscenici per personaggi di spicco.
Allo stesso tempo furono queste stesse personalità a trasformare gli spazi della quotidianità in angoli d’arte. Basti pensare alle numerose opere in cui tavolini, banconi e avventori solitari sono stati immortalati su tela.
Manet, Hopper, Van Gogh, Renoir sono solo alcuni degli artisti che hanno reso il caos, la vivacità, lo scintillio di luci e anche il silenzio e la desolazione dei café, restituendo dei fermo immagine di vita ordinaria. Ne Il bar delle Folies-Bergère, di Manet, il lusso che si concedeva la borghesia parigina è riflesso nello specchio delineato dall’artista. A dargli le spalle è la ragazza al bancone immersa nello scintillio delle luci eppure distante da quel mondo.
Lo sguardo indiscreto di Hopper si insinua attraverso le vetrate di bar semideserti, dove le giornate si sono consumate ed i ritmi si rallentano fino all’immobilità.
Ma oggi quali sono le caffetterie ed i ristoranti artistici dove rivivere queste ambientazioni?
I café d’Europa. Tra storia ed arte.
A Budapest il Café New York apre le sue porte ai nostalgici dell’Europa di fine 800. Con i suoi stucchi, gli alti soffitti e i lampadari di cristallo fa risuonare lo spirito decadente della città. Tutto lo sfarzo dell’impero asburgico sembra aver impregnato le sale di questo café, lasciando ai suoi avventori la possibilità di assaporarne l’atmosfera dalle basse poltroncine di velluto rosso.
Al Café Central di Vienna, di cui Freud era un habitué, discussioni di politica estera e affari erano all’ordine del giorno.
Stessa valenza storica è quella de Al Bicerin, locale torinese prediletto da Cavour. Piccolo e dai toni caldi del legno fa sì che una semplice merenda diventi un viaggio nell’Italia risorgimentale. Fin dalle sue origini è stato un café “democratico” con prezzi alla portata anche delle classi meno abbienti che potevano così concedersi il raro lusso di una cioccolata calda.
Spesso sono quindi i personaggi che li hanno frequentati a conferire ai locali un’aura intellettuale. Nati in origine come semplici luoghi di ozio e socializzazione questi sono diventati rifugio per artisti e uomini di cultura, passando così alla storia. È l’esempio di molti café e bistrot di Parigi vissuti da chi l’arte e la cultura l’ha fatta per davvero.
L’Art Nouveau ha plasmato luoghi come il Café Antoine, realizzato proprio da Hector Guimard, l’ideatore degli ingressi delle metropolitane parigine.
Piastrelle colorate e motivi floreali sono quelli che circondano i tavolini de Le Cochon à l’Oreille, bistrot anni ’20 nel cuore della capitale. Picasso, Sartre, Simone De Beauvoir sedevano invece al bancone del Café de Flore.
Caffetterie e ristoranti artistici in Italia. Dialogo tra passato e presente
Affreschi e grandi quadri fanno nel Café Florian di Venezia una piccola galleria d’arte. Fondato nel 1720 ha preso le vesti della caffetteria storica per eccellenza. Gli specchi antichi alle sue pareti riflettono una luce calda, all’altezza dello sfarzo cittadino. Qui però non è solo il passato a risuonare ma anche la scelta di dare spazio all’arte del presente, attraverso iniziative promosse in collaborazione con la Biennale di Venezia.
Anche a Milano non mancano esempi di caffetterie e ristoranti artistici. Tra i café storici e quelli più moderni si cerca sempre di più di rendere vivo e vibrante il rapporto con arte e cultura. La Triennale ospita un caffè interno arricchito da sculture e pezzi di design ed una terrazza che promette una visuale su tutto lo skyline cittadino.
Progetto innovativo è quello portato avanti dal ristorante Larte, sempre a Milano, che mira a consolidare il rapporto tra cucina e arte. Gli spazi del locale ospitano mostre ed esposizioni di artisti contemporanei, spaziando dalla scultura alla pittura, senza tralasciare la fotografia. La condivisione degli spazi fa sì che l’esperienza sia stimolante per il palato e la mente, provocando suggestioni sempre nuove e diverse.
E voi in quale di questi locali vorreste deliziare occhi e palato?
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