Lontano dal rumore delle folle, dai disordini dei turisti. Se la vostra idea di vacanza è più simile a quella di un’avventura di silenzi e paesaggi inattesi allora non potete perdere queste 6 città abbandonate. Lo stile è quello a cavallo tra il Gran Tour del XVII secolo e le spedizioni archeologiche, all’insegna della scoperta e della curiosità.
Città abbandonate, il passato che perdura
Quasi sempre sono il risultato di storie prive di un lieto fine, catastrofi naturali: eventi che hanno segnato la sorte dei centri e dei loro abitanti. Sono realtà che hanno riscritto più volte il paesaggio in cui si insediavano, prima con la loro costruzione, poi con il loro abbandono. Ruderi che fanno parte di una natura antropizzata che ritorna allo stato selvaggio.
Sono visioni spesso sinistre, fotografie di vite interrotte, moniti per il futuro.
Eppure agli occhi di molti curiosi il loro fascino resta indiscutibile.
Pripyat, Ucraina
Di una catastrofe nucleare ci racconta la cittadina a pochi chilometri da Chernobyl, dove si trovava la centrale da cui si sollevò una terribile nube tossica. Era la metà degli anni ’80 e a seguito dell’incidente l’intera area fu fatta evacuare perché contaminata. Quella che era stata una città in espansione si è ritrovata ad essere una distesa di vuoti incolmabili.
Il parco giochi resta l’immagine inquietante di una vita che fu e che non potrà più essere.
Oradour, Francia
Anche qui è la storia a lasciare la sua impronta sinistra. Quel che resta oggi di Oradour sono le carcasse di case sventrate, i segni della guerra. È stata la rappresaglia nazista a fermare il tempo in questo luogo, dopo il massacro di civili le case furono date alle fiamme.
Lo stato francese ha poi scelto di lasciare le rovine come ricordo, perché non si perdesse memoria dell’accaduto.
Belchite, Spagna
Come Oradour, anche Belchite oggi è ciò che resta di una guerra. Case spaccate, viottoli ricoperti di macerie. In Spagna, durante la guerra civile, la città fu fatta a pezzi e ricostruita poco distante per volontà di Franco. Qui i ruderi hanno lo stesso colore della terra arsa dal sole, anche l’erba stenta a ricrescere.
San Zhi, Taiwan
Gusto futurista, forme morbide e colorate, questa era San Zhi, una delle città abbandonate più particolari. Costruita sul finire degli anni settanta, doveva essere un nuovo insediamento all’avanguardia. Alcuni incidenti accaduti durante i lavori però resero sinistra la città che fu abbandonata nel 1980. Non poche voci si sono alzate intorno a questa repentina fuga, città maledetta, costruita sopra un cimitero…il problema è stato però eliminato nel 2010 quando San Zhi fu rasa al suolo. Al suo posto ora sorge un resort e con lei sembra sparita anche la sfortuna.
Bodie, California
Nata sotto la spinta della corsa all’oro, questa piccola cittadina venne abbandonata una volta prosciugata la vena aurifera. Diventata poi parco storico negli anni ‘60, è oggi meta turistica molto apprezzata. Tra le sue case è l’atmosfera dei film western che si respira.
Il centro minerario però appare ormai più come una promessa infranta, un successo mancato, che come un modello virtuoso.
Kolmanskop, Namibia
Sempre di sfruttamento di risorse naturali parla la storia di Kolmanskop, città diventata famosa per i diamanti. Era l’inizio del ‘900 quando avvenne la scoperta casuale di questi preziosi che portò molti minatori tedeschi a fermarsi su queste terre. La ricerca della fortuna spinse i tedeschi a chiudere la zona, per sfruttarne liberamente le risorse. Quando però l’estrazione smise di essere fruttuosa, i minatori se ne andarono. La città abbandonata, che sorge nel deserto del Namib, fu così progressivamente inghiottita dalle sabbie. La natura pare volersi riprendere quello che le era stato tolto, descrivendo un paesaggio in cui la desolazione si sposa con la liberazione.
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