Gli Amish, una popolazione fuori dal tempo, lontana dagli schemi della vita moderna e che proprio per tale distanza continua ad attirare l’attenzione e la curiosità della gente comune. Conosciamoli più da vicino.
Non si tratta di una etnia, bensì di una congregazione, una comunità stanziatasi negli Stati Uniti intorno al 1700.
Di religione protestante, prende il proprio nome da quello che fu il fondatore: il vescovo svizzero Jakob Ammann. Quest’ultimo diede vita alla comunità rifacendosi al movimento Anabattista sviluppatosi nella Svizzera calvinista, secondo il quale il battesimo doveva essere ricevuto in età adulta. Secondo tale dottrina infatti, solo così il fedele sarebbe realmente in grado di discernere il bene dal male.
Le comunità Amish più numerose sono oggi presenti negli stati americani dell’Ohio, della Pennsylvania e dell’Indiana. Si contano qui più di 150.000 membri e si pensa che la popolazione sia destinata a crescere ulteriormente nel prossimo ventennio.
Una vita fa
Dalla sua fondazione ad oggi, questa comunità ha mantenuto inalterati i propri segni distintivi che descrivono uno stile di vita rigido e fortemente conservatore. La congregazione si basa su l’“Ordnung”, cioè l’Ordine, un insieme di regole desunte dalla Bibbia che orientano l’agire dei membri.
La loro esistenza si svolge prevalentemente in campagna, basandosi su agricoltura e allevamento, attività portate avanti senza l’utilizzo della tecnologia moderna. Tecnologia e comodità della vita moderna sono infatti considerati come causa di perdizione, elementi che potrebbero destabilizzare la comunità.
Così le automobili, l’elettricità e tutte le altre forme di energia sono evitate e sostituite con forme alternative e naturali. Gli spostamenti avvengono tramite carri trainati dai buoi e le abitazioni sfruttano esclusivamente le risorse naturali per soddisfare i bisogni dei suoi abitanti.
Attività manuali o di gruppo, come canti e letture, caratterizzano la vita di questi contadini, improntata su i forti rapporti sociali e sulla condivisione.
Usi e costumi degli Amish
Aspetto e abbigliamento
L’abbigliamento è un altro tratto distintivo degli Amish, in cui prevalgono sobrietà e minimalismo. Per le donne gli abiti sono ampi e scuri, sono utilizzati però anche il verde e l’azzurro, con gonne e maniche lunghe; accessori concessi sono i grembiuli chiari e le cuffiette, chiare per le donne sposate, scure per le nubili. Queste ultime hanno lo scopo di coprire i capelli e trovano nel cappello il corrispettivo maschile.
Per gli uomini la barba costituisce un elemento molto importante, legato al passaggio all’età adulta e allo status sociale. Nessun segno di eccentricità e narcisismo è concesso ai suoi membri a cui è proibito dimostrare frivolezza, nel rispetto della rigida morale.
Lo stile di vita e i valori morali
Proprio per rispetto dei valori morali sono evitati la televisione ed i contatti con la società, al fine di garantire il mantenimento inalterato delle tradizioni. Moda e consumismo infatti sono visti come elementi che potrebbero minare le basi della vita semplice da loro scelta. In una stigmatizzazione di tutto ciò che rappresenta la cultura occidentale moderna. Tale diffidenza si rivolge anche verso la medicina alle cui prassi spesso vengono preferiti rimedi naturali e casalinghi, segno ulteriore della scarsa fiducia nel progresso.
Crescere nel mondo Amish
Le regole e i ruoli sociali
Per conservare inalterato il proprio mondo la congregazione assume quindi forti atteggiamenti di chiusura verso l’esterno, promuovendo i matrimoni tra consanguinei. La purezza dei membri del gruppo è garantita anche grazie ad una rigida educazione; questa prevede la divisione in base al sesso a partire dai 13 anni. Da questa età infatti inizia la preparazione dei giovani all’assolvimento dei compiti futuri: il lavoro della terra per i maschi, quelli domestici per le femmine.
Essere Amish: la facoltà di scegliere
Superata l’infanzia inizia il Rumspringa, un periodo in cui ai giovani viene concessa la possibilità di allontanarsi dalla comunità. In questo periodo i ragazzi possono sperimentare altre realtà, decidendo il proprio futuro. La scelta di riunirsi al gruppo di appartenenza corrisponde all’obbligo di rispettare fedelmente i rigidi dettami della cultura di origine. Questa fase viene sancita con il battesimo, a seguito del quale può essere effettuato anche il matrimonio. Chi rifiuta però è bandito definitivamente dalla congregazione, non potendo più avere contatti con i propri parenti.
Il fatto che la percentuale di giovani che decidono di ritornare sia molto alta lascia riflettere su diversi aspetti. Che gli Amish abbiano in fondo ragione nel dimostrare tanto timore verso un mondo così fortemente orientato all’individualismo? O forse l’educazione impartita è così rigida da impedire ai giovani di adattarsi in contesti di vita completamente diversi?
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