Le due torri, simbolo di Bologna
Questo mese ho pensato di parlarvi della citta’ che mi ha visto nascere e crescere, citta’ forse un po’ sottovalutata dai circuiti turistici nazionali e internazionali che vedono come punte di diamante citta’ giustamente note come Napoli, Roma, Firenze e Venezia.
A livello internazionale c’è stato un aumento delle visite dopo il successo del libro ” Il broker” di J. Grisham ambientato in larga parte nella mia citta’ ma Bologna ha tantissimo da dare anche al turista italiano piu’ esigente.
Potrei parlarvi delle due torri (di cui una pendente) che sono il simbolo cittadino, della chiesa di San Petronio, voluta dal Comune e non dalla Chiesa, le cui ali laterali non sono finite perchè, a lavori terminati, sarebbe risultata piu’ grande di San Pietro a Roma e il Vaticano per impedirlo inizio’ la costruzione dell’Archiginnasio (ora la piu’ vasta biblioteca italiana) ma sono nozioni trovabili in qualsiasi buona guida turistica.
Iniziero’ quindi rivelandovi i significati dei tre soprannomi che connotano Bologna: non è difficile immaginare che venga chiamata la dotta per via dell’universita’ fra le piu’ antiche del mondo e la grassa per via dell’inclinazione dei suoi cittadini al buon mangiare ma perchè la rossa?
Semplice ma non immediato: il rosso è il colore dominante dei palazzi storici nonchè delle tegole dei tetti del centro storico e successivamente per la sua…Inclinazione politica.
In verita’ Bologna si fregia anche del titolo di “turrita” per via delle centinaia di torri che in passato le famiglie benestanti costruivano per resistere ad assalti e ruberie di nemici e famiglie rivali: la torre degli Asinelli e la Garisenda sono fra le ultime visibili a colpo d’occhio ma non le uniche rimaste integre.
Se volete iniziare la visita della citta’ in maniera impeccabile potete soggiornare all’interno del bed&breakfast nella torre dei Prendiparte e da qui iniziare ad esplorare Bologna.
Potete girare la citta’ a piedi, su un bus turistico scoperto, in bicicletta o…In gommone come suggerisce bolognatourguide.com.
Infatti Bologna è ricca di canali che in altri tempi servivano per l’approvigionamento di acqua agli opifici come i mulini da seta di cui era grandissima produttrice; ora l’acqua non si vede piu’ se non in alcuni punti perchè con l’urbanizzazione si è preferito, per questioni logistiche e di spazio, far scorrere i canali sotto il terreno.
Sembra Venezia ma è Bologna!
Una passeggiata sotto i portici per la centralissima Via Indipendenza meta dello shopping giovanile ed economico o lungo via D’Azeglio fino a Galleria Cavour dove si raccolgono le grandi firme della moda sono praticamente obbligatorie quando un giro di shopping gastronomico dietro piazza Maggiore, fra via Caprarie e Drapperie dove potrete ordinare tortellini chiusi a mano da Tamburini, una vera istituzione che offre non solo l’acquisto sul posto ma anche lo shopping online e la spedizione con corriere della preziosa pasta e non solo nonchè un piccolo ma gustosissimo self-service (sempre affollato, andateci presto) dove, con un po’ di fortuna, se arrivate nel momento in cui queste vengono tolte dal fuoco, potrete mangiare delle tagliatelle al ragu’ da svenimento; potrete altrimenti comprare pane e dolci fatti col garbo e criterio di cento anni fa da Atti o, poco oltre, su via Oberdan, assaggiare un caffè che vi porterete nel cuore per la vita da Terzi scegliendo fra le decine e decine di opzioni del menu’ fra caffè e cappuccini.
Le paste fresce di Tamburini
Per un pranzo o una cena da ricordare in via Rialto trovate il bistrot di Marco Fadigà o le istituzioni bolognesi per eccellenza quali il Diana e il Pappagallo tutti raggiungibili comodamente passeggiando per il centro.
Come mio solito spero di avervi dato i giusti input per invogliarvi a visitare il posto di cui vi ho parlato e prendere spunto da quello che vi ho scritto per iniziare una personalissima scoperta dei piaceri e dei luoghi di Bologna.
Fanni dice
La mia città!
La amo dal profondo del cuore… nonostante a volte mi stia troppo stretta. Ma è davvero bellissima.