A volte una fuga in macchina può condurre a mete inaspettate. Per un week end di immersione nel verde e nell’arte il castello di Neuschwanstein, nel sud-ovest della Baviera, è un rifugio davvero unico. Il viaggio stesso è una goduria per gli occhi con un manto verde di boschi che si apre ad ogni curva della strada.
Macchie di giallo e rosso ricordano che l’autunno è già avanzato.
La fama del castello è tale da aver caratterizzato la vita dei paesi vicini, Fussen e Schwangau che pullulano di alberghi e osterie per turisti.
La strada per raggiungere la fortezza è il classico sentiero immerso nel bosco, la cui leggera pendenza fa intravvedere il castello sempre meglio mano a mano che si risale il pendio della montagna. Il nome stesso dato al castello, Neuschwanstein, rimanda al nido di un cigno e restituisce la giusta immagine poetica del paesaggio così suggestivo.
Unica è infatti la sua posizione: sulla cima di uno sperone roccioso, che spicca in una gola completamente avvolta dai boschi. Uno spettacolo.
Dopo il cammino Neuschwanstein si mostra in tutta la sua grandezza con torri, guglie e bastioni merlati che riportano in un tempo non ben definito.
Non a caso lo stesso Walt Disney scelse proprio questo palazzo come modello del castello delle sue fiabe!
Secondo la storia, il castello fu costruito su volere di Ludovico II, alla fine del XIX secolo, a partire dai resti di una fortezza più antica. Il progetto, realizzato anche in collaborazione di alcuni scenografi, assunse caratteri unici e stravaganti, dando una rilettura romanzata del tipico castello medievale.
Attraverso la visita guidata si accede ad alcune delle sale più belle, tra la ricchezza e la ricercatezza degli arredi.
Nell’immaginario comune non c’è castello senza torre e qui ce ne è una di ben 80 metri d’altezza, purtroppo non aperta al pubblico.
Il castello di Neuschwanstein rappresenta uno degli esemplari più particolari delle residenze reali della Baviera, tanto eccentrico quanto il suo padrone. La storia malinconica di questo castello, dove Ludovico II si rinchiuse fuggendo dalla realtà, ci fa vedere però come non tutte le favole finiscano sempre con un lieto fine.
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