E’ diventato uso e costume ormai liberarsi di tutto ciò che sembra ormai superato oppure antiquato come vestiti e cellulari. Ma dove ci sta portando tutto questo?
Il concetto di usa e getta
Viviamo in un’epoca dove acquistare un oggetto ha senso solo in quel momento e domani già potrebbe addirittura essere obsoleto spingendoci a comprarne subito uno nuovo. Questo succede fin da bambini con gli innumerevoli giochi disponibili e continua da adulti con lo shopping, con gli smartphone e computer perché tutto deve essere il più nuovo, il più bello, il migliore. Non ci accorgiamo che quello che facciamo è sprecare le risorse del nostro pianeta in maniera accelerata e non naturale, portandoci a una condizione di insostenibilità economica, sociale ed ecologica.
L’importanza di un’economia circolare
L’equilibrio del pianeta inizia ad essere una priorità, si guarda ad un nuovo concetto di economia, nato dall’ esigenza di utilizzare in maniera più responsabile le risorse a nostra disposizione. Parliamo di economia circolare che punta al riutilizzo di materiali di scarto come nuove risorse. La materia prima che viene usata non è altro che quello che prima era considerato un rifiuto che in questo modo torna nel ciclo produttivo.
Si ipotizza che il riutilizzo di scarti di lavorazione industriali consentirà alle industrie europee un risparmio annuo di oltre 600 miliardi. Un concetto, quello di economia circolare, che ha spinto persino l’Unione Europea ad approvare una serie di misure finalizzate ad aumentare entro il 2030 il tasso di riciclo negli Stati membri. Verranno così riutilizzati il 70% dei rifiuti urbani e l’80% dei rifiuti di imballaggio. Nel 2025 è previsto il divieto di collocamento in discarica di rifiuti riciclabili e biodegradabili.
Economia circolare in campo aziendale
Molte aziende e start up hanno deciso di operare facendo propri i principi dell’economia circolare. In campo alimentare ad esempio la “cartamela”, carta igienica prodotta con scarti di mela, rende l’idea di come possa essere utilizzato uno scarto alimentare per produrre un nuovo oggetto. Il riciclo diventa così un nuovo modo di fare business che punta all’uso intelligente delle risorse a nostra disposizione.
Anche nel campo della moda questo concetto viene utilizzato, lanciando linee di abbigliamento creato con materiale tessile riutilizzato come ad esempio H&M. Oppure utilizzando filati a partire dagli scarti degli agrumi come la Orange Fibe. Una start up italiana che punta ad un riciclo annuale di oltre 700mila tonnellate di sottoprodotto dell’industria agrumicola.
Un altro esempio di risparmio e riuso ci viene dall’Enel attraverso il piano Future-E. Un progetto che ha come obiettivo, quello di convertire 23 centrali elettriche in strutture che possano partecipare sotto diversa forma alla vita del territorio che le ospita. Attraverso bandi pubblici e concorsi di idee, questi siti si trasformeranno in centri di cultura ed arte. Quello che apparentemente sembrava essere inutile ora può essere riutilizzato in un’altra forma, persino migliore.
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