Aperta in contemporanea con la Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, la mostra “DIVINE. Splendori di scena. Gioielli Fantasia dalla Collezione di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo” racconta un lato forse meno noto del mondo del cinema, ma per questo non meno affascinante.
L’esposizione raccoglie infatti circa 350 esemplari di gioielli fantasia realizzati negli Stati Uniti tra gli anni Trenta e Settanta del Novecento, coprendo quindi anche gli anni più ricchi e significativi di questo tipo di produzione e mostrandone lo sviluppo nel corso dei decenni, che al pari della moda, svela i gusti e le peculiarità di ciascun momento storico.
La storia dei gioielli fantasia ( o gioielli non preziosi) è inizialmente legata alla riproduzione di monili autentici e si sviluppa solo in un secondo momento come campo di produzione autonomo, soprattutto negli anni Venti quando le case di moda parigine come Chanel, Dior e Schiapparelli lo trasformano in prezioso complemento alle loro creazioni di moda. Sono tuttavia gli Stati Uniti ad accogliere ed espandere il repertorio dei gioielli fantasia, dando vita a un comparto produttivo con migliaia di persone impegnate nell’ideare e creare bijoux sempre più ricchi e innovativi nelle forme e nei materiali.
La stessa definizione di gioielli fantasia (o Costume Jewellery) nasce a Broadway per indicare i gioielli di scena creati per una serie di produzioni teatrali e viene presto adottata anche a Hollywood.
L’apice della produzione dei gioielli fantasia si raggiunge tra il 1929 e il 1939 in seguito alla Grande Depressione: con la scarsità di materiali di lusso, la creatività legata a prodotti non preziosi diventa per i gioiellieri americani l’unico modo di superare la crisi e, allo stesso tempo, di sperimentare e codificare nuove tecniche che testimoniano l’incredibile ingegno di questi designer.
Dive del cinema come Greta Garbo, Marlene Dietrich, Bette Davis e Vivien Leigh indossano sui loro abiti di scena sfarzosi gioielli fantasia creati da grandi designer come Eugène Joseff (creatore di bijoux per innumerevoli pellicole, tra cui Via col Vento), Trifari, Marcel Boucher, Coro, De Rosa, Eisenberg, Miriam Haskell, Kenneth J. Lane, Pennino, fino a Wendy Gell e Iradj Moini, di cui oggi possiamo ammirare le creazioni proprio alla mostra di Venezia.
La mostra “DIVINE. Splendori di scena. Gioielli Fantasia dalla Collezione di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo”, a cura di Rosangela Cochrane, è ospitata dalla Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro ed è stata prorogata fino al prossimo 1 marzo 2015.
Lascia un commento