Ciao a tutti!
Non mi piace parlare a caldo delle impressioni che provo non appena ho terminato di fare qualsiasi tipo di lettura, specialmente se si tratta di romanzi o racconti che toccano determinati sentimenti perchè tendo a concentrarmi su alcuni punti e a perderne degli altri che invece, a mente fredda, troverei il modo di esprimere. In questo caso voglio fare un’eccezione, ho finito la lettura ieri dopo appena tre giorni di trasporti quotidiani in metropolitana tra casa e lavoro ed oggi, nella tranquillità della mia cucina, lascio fluire sulla pagina ciò che a freddo probabilmente non direi, “Il male minore” parla di emozioni e solo attraverso le sensazioni a caldo si può rende il giusto messaggio che contiene in sé.
Davanti ai nostri occhi abbiamo Alessandra, una donna, una madre, una moglie, una sorella maggiore, una figlia, una nipote ed una ragazza, un unico personaggio che rappresenta molti personaggi e la difficoltà di trovare posto per tutti senza trascurare, o peggio, abbandonare gli altri. Ogni donna ha mille risorse che latitano inconsce, ma al momento opportuno sono capaci di sbocciare e di far valere la propria parola su quella prepotente di chi prova a metterle i bastoni tra le ruote.
Alessandra è apparentemente felice, sia alla vista di amici e familiari, sia nell’ordinario correre dei suoi giorni che, pieni di cose da fare, non le lasciano il tempo di pensare ad una strada diversa sulla quale potrebbe camminare trasformando così in abituali quelle domande senza risposta e quei problemi irrisolti che l’accompagnano da sempre. Una vita priva di stimoli quindi, se non fosse per la sua passione più grande e mai celata nel suo animo, quella di scrivere racconti, che mette in moto le sue energie nel poco tempo libero a disposizione, come le ore notturne che ruba dal sonno per portare avanti qualcosa di davvero importante.
Accade poi un incontro casuale, di quelli che pensi siano impossibili ed invece succedono, capaci di scuoterti da capo a piedi in breve tempo, mentre tutte quelle domande senza risposta e quei problemi irrisolti si ripresentano violentemente, ma ora Alessandra non vuole più accettarli in modo passivo e si ribella con una forza tale che lei stessa si stupisce delle sue azioni. Ed ora capisce anche quanto la sua passione per la scrittura non deve essere imprigionata ai ritagli di tempo ed inizia a credere nelle sue potenzialità per raggiungere finalmente un traguardo ambito.
La ragazza che si è negata la spensieratezza è libera di andare via, la figlia e nipote perfetta ha conquistato qualche difetto, la sorella maggiore e protettiva svela le proprie inquietudini alla sorella minore e ribelle, la madre attenta e premurosa scopre che ha bisogno di fare anche qualcosa per se stessa, la moglie tranquilla conosce l’intraprendenza, ma soprattutto la donna diventa donna con la “D” maiuscola.
E voi cosa ne pensate?
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