Oggi voglio parlarvi dell’ultimo libro che ho letto, “Il mercante di quadri perduti” di Sara Houghteling (edizioni Neri Pozza, collana Beat, pag. 288, € 9,00), lettura che mi ha appassionato molto, intensa, ricca di contenuti e di spunti di riflessione. All’inizio del libro ho fatto un po’ fatica perché non riuscivo bene a capire quale indirizzo l’autrice volesse dare al suo romanzo, infatti ho letto qualche pagina e poi ho interrotto per alcune settimane, ma alla fine mi sono decisa a ricominciare la mia lettura e ne è assolutamente valsa l’attesa.
L’ambientazione del romanzo si colloca a Parigi tra la fine degli anni ’30 ed il 1945, anni critici per la nostra storia contemporanea che hanno conosciuto il secondo conflitto mondiale e l’istituzione delle leggi razziali nei confronti degli ebrei. Max Berenzon è un giovane ragazzo ventenne, brillante, istruito e benestante, con una madre pianista il cui talento è conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, ed un padre che possiede una prestigiosa galleria d’arte, la cui bravura e correttezza negli affari gli hanno permesso di stringere collaborazioni importanti con ricchi collezionisti d’opere d’arte e con i pittori più famosi dell’epoca. A Parigi tutti conoscono la galleria Berenzon e ne apprezzano l’inestimabile valore, il quale è purtroppo conosciuto anche dal governo tedesco che, in seguito all’invasione militare della città, depreda la galleria impossessandosi di tutti i suoi dipinti.
Nel frattempo la famiglia Berenzon, di origine ebraica, intuito il pericolo che avrebbe incorso se fosse rimasta a Parigi, si trasferisce in un luogo più sicuro nel sud della Francia dove trascorre gli anni della guerra, anni difficili in cui Max ha un unico desiderio, quello di tornare a casa per dedicarsi alla sua vera passione, l’arte con la galleria di famiglia, e a Rose, ragazza assunta da suo padre come assistente alla galleria, della quale Max è innamorato, e non ha più notizie dal momento della loro fuga.
Ma al rientro a Parigi la situazione è desolante, la città è distrutta e Max scopre che ogni quadro della loro galleria è stato trafugato, mentre Rose sembra sparita nel nulla. Iniziano allora le sue ricerche che lo condurranno a scoprire verità nascoste sulla sua famiglia, su Rose e sulla realtà dei mercanti d’arte che, unita ai violenti saccheggiamenti subiti dai musei per conto del governo tedesco, prima di allora non aveva mai conosciuto veramente.
Max abbandona suo padre, al quale sembra non importare più nulla della galleria, separazione della quale soffre più di quanto immaginasse, e incontra finalmente Rose, che con parole dette tra le righe lo spingerà su strade difficili, che lo condurranno a ritrovare il quadro più amato da suo padre, Les amandes di Manet, e alla scoperta di dolorosi segreti.
Un romanzo che parla di arte, amore, amicizia, legami familiari, e non tralascia la realtà della guerra ed il doloroso capitolo che tutti conosciamo legato alla storia ebraica. Lettura non semplice che consiglio a chi ha voglia di cimentarsi con qualcosa d’impegnativo, ma allo stesso tempo non noioso e intrecciato con una punta di mistero.
E voi cosa ne pensate?
Fonte immagine: amazon.it
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