Ciao a tutti!
Ho avuto il piacere di fare una chiacchierata con Simona Fruzzetti, autrice de “Il male minore”, il suo primo libro da poco pubblicato che racconta la storia di Alessandra, donna seria, in parte noiosa che instaura complicati rapporti con gli altri. Eppure Simona, a differenza di ciò che si potrebbe pensare dopo avere letto il libro, non assomiglia per nulla ad Alessandra, e se date un occhio al suo blog non potrete che essere d’accordo con me, perciò le ho posto prima di tutto questa domanda:
Curiosando sul tuo blog, mentre parli con tuo marito in un post, definisci il tuo blog come un “minchia-blog”, eppure il tuo libro ha uno stile decisamente diverso, come mai?
“La definizione è nata durante una conversazione con una conoscente. La ragazza in questione, non riuscendo a catalogare il mio blog (non è foodblog, non è un mommyblog, non è un fashionblog etc.) alla fine mi ha detto “Allora cosa ci scrivi? Le minchiate?”. E lì ho avuto un’illuminazione, ci scrivo tutto quello che mi passa per la testa, dalla visita dal dottore alla fila che ho fatto in posta per pagare una bolletta. Parlo di tutto, di quello che mi accade e di quello che penso in chiave ironica perché io sono così e la vita la vivo in questa maniera un po’ scanzonata. Il blog sono io. Anche quando scrivo che, girando l’angolo con le ciabattine nuove mi son piantata nella porta. Il giorno dopo avevo una cicatrice sulla fronte che manco Harry Potter. E non mi vergogno a dirlo. Chi di noi non è mai inciampato finendo steso a pelle d’orso? Che poi io lo metta nero su bianco fa di me una donna coraggiosa, no? O incosciente è forse la parola giusta. E’ una sorta di diario e in quanto tale molto veritiero. Il romanzo invece è pura fantasia, qualcosa di inventato, qualcosa di più serio nel quale mi cimento di tanto in tanto. Diciamo che mi divido tra realtà e fantasia.”
Ed è proprio l’impressione che ho avuto scorrendo le pagine del blog, i racconti di una persona vera che prende la vita allegramente, aiutata da un marito che lei stessa non ha problemi a soprannominare “Santo”. La successiva domanda è quindi d’obbligo:
Qual’è stata la scintilla che ha fatto nascere la storia di Alessandra?
“Penso che ognuno di noi si racconti delle storie, e noi donne in questo siamo molto brave, però la storia di Alessandra nasce dopo la lettura di un articolo intitolato “Raccontaci la tua storia” e, presa dall’entusiasmo, una sera sul divano ho detto a mio marito “Amò, ma ci pensi se provassi a scrivere la nostra storia d’amore?”, e già mi immaginavo i violini, le colombe bianche e la scritta Harmony color fuxia. Lui dopo avermi detto “Mi passi il telecomando?” ha continuato “Sono vent’anni che stiamo insieme, mai un litigio, una baruffa, nemmeno lo straccio di un amante! Tesò, faresti venire il diabete a tutti!”. Poi ha cambiato canale, si è voltato e mi ha detto “Perché non ce l’hai mai avuto un amante, vero?” E così è iniziata la trama, da una domanda di mio marito mentre guardiamo il magico mondo di Quark.”
Spontanea, solare ed ironica. Un divano, il diabete e Quark: chissà i prossimi progetti!
Dacci qualche anticipazione per il futuro: un altro libro in mente? E quale sarà il suo stile?
“Sto lavorando ad un altro libro (com’è bello dirlo!). Aspè, rifaccio che sennò sembro seria. Sì, sto portando avanti un altro scritto. Lo stile di questo vira verso il giallo con una protagonista che io amo. Al contrario di Alessandra de “Il male minore” che è l’esatto opposto di me (e confesso che a tratti mi sta pure parecchio antipatica), la nuova protagonista ha molto di me. Mi piace giocarci, delineare il suo carattere, ed anche se è ovviamente una storia inventata, io mi ci sento dentro. E sarà una storia completamente diversa e per questo più laboriosa. Ci lavoro a giorni alterni, come le targhe, e quando gli impegni me lo permettono. Magari mi ritrovo a prendere appunti mentre aspetto il mio turno dal dentista o a scrivere sugli scontrini se mi sono dimenticata il block notes a casa. Non esiste nel mio caso la scena dello scrittore che scrive a notte fonda con la luce fioca della lampada e il posacenere pieno di cicche, in preda a chissà quale ispirazione. Non fa per me. Io la notte dormo, perché se non dormo sbarello, e poi mi pianto nelle porte.”
Il blog di Simona: acasadisimo.blogspot.it e seguitela anche nell’esilarante rubrica che tiene su Tentazione Donna.
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