La fondazione Louis Vuitton, nata nel 2006 dalla volontà del patron del gruppo LVMH Bernard Arnault, intende porsi nel ricchissimo panorama culturale di Parigi come un centro d’eccellenza per l’arte contemporanea, luogo di incontro ideale per gli artisti d’oggi.
Sul sito della fondazione si legge una dichiarazione di Arnault che ben riassume l’obiettivo perseguito: “Il successo del gruppo LVMH si basa su una strategia che unisce nei suoi prodotti eternità e modernità estrema. Spero che questo stesso principio guiderà la Fondazione”.
E la mostra che ha aperto i battenti lo scorso primo aprile presso la Fondazione Louis Vuitton rispecchia certamente questa idea: Les Clefs d’une Passion (Le chiavi di una passione) è una mostra a carattere storico, che riunisce una straordinaria selezione di opere d’arte moderne, che hanno cambiato il corso della storia dell’arte e continuano a influenzare la produzione artistica contemporanea.
Passato e presente si incontrano quindi a Parigi e, per la prima volta in assoluto, vedono in mostra L’Urlo di Much, prestato in via del tutto eccezionale dalla Galleria Nazionale di Oslo. Accanto a questo dipinto vera e propria icona del Novecento, si trovano opere come la Danza di Matisse, uno Studio di ritratto di Francis Bacon, la serie Quadrato Nero, Cerchio e Croce di Malevich e tanti altri dipinti e sculture di artisti come Picasso, Mondrian, Rothko, Delaunay, Léger e Dix.
La mostra offre quindi l’incredibile opportunità di vedere dal vivo fino al 6 di luglio alcuni pezzi che hanno fatto davvero la storia dell’arte del XX secolo, ma anche di visitare l’incredibile sede della fondazione Louis Vuitton a Parigi, al Bois de Boulogne, aperta al pubblico solamente lo scorso ottobre.
L’edificio, progettato dall’archistar canadese Frank Gehry, è ispirato all’architettura in vetro e ai giardini del XIX secolo, ma – come in tutte le creazioni di Gehry – trascende la sostanza di edificio e si trasforma in materia aerea, sinuosa, dinamica, in uno stile unico che sembra sfidare convenzioni e gravità. La struttura, che utilizza materiale altamente tecnologici e sostenibili, è inserita armonicamente nel verde circostante, riflesso e amplificato dall’effetto a specchio. L’”iceberg” – così è chiamato per il suo colore candido – ricrea la forma di una nuvola, un’entità lieve posatasi in un parco per stupire e ammaliare tutti i visitatori.
La fondazione Louis Vuitton, come nel caso del Museo Gucci e del Museo Armani, nasce interamente dall’iniziativa privata, con la sola volontà di offrire ad artisti e pubblico occasioni di incontro e di scambio ad alto livello.
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