Cosa succederebbe se il creatore di Lost si avvicinasse al mondo della letteratura?
S. La nave di Teseo (Rizzoli Lizard) è il frutto della scrittura di Doug Dorst e del geniale zampino di J.J. Abrams.
La nave di Teseo è un libro nel libro, o una storia nella storia, uno splendido esempio di esercizio metanarrativo, complicato, intricato ma molto curioso. Non molto adatto alla book therapy, ma il libro perfetto per chi ama la cartotecnica e le sorprese.
Il libro si presenta come un vecchio volume polveroso preso in prestito da una biblioteca. Ha le pagine ingiallite, è catalogato, timbrato e, come numerosi vecchi libri, un po’ pasticciato.
L’opera narra le vicende di uomo costretto ad imbarcarsi su una nave inquietante.
Ma non è la storia in sé ad essere curiosa, quanto quello che le gira attorno: il fittizio autore W.K. Straka, con molti nemici nel mondo letterario; F.X. Caldeira, il traduttore che aggiunge numerose note a piè di pagina e il rapporto tra i due (e il ragionevole dubbio che autore e traduttore non siano due persone distinte).
All’interno del libro si svolge un’altra storia: sui margini sono state segnate a mano delle note da due lettori molto diversi, Jennifer ed Eric, che si scambiano opinioni sul libro e l’autore, si appassionano alla vicenda e, col passare delle pagine, si conoscono.
S. La nave di Teseo contiene anche cartoline, vecchie foto, mappe e documenti che servono al lettore per capire (o agli autori per complicare) la vicenda di V.M. Straka.
Da J.J. Abrams, autore di Lost, non ci si poteva certo aspettare nulla di semplice. Il libro, uscito l’anno scorso negli USA, ha riscosso un buon successo e sono già comparsi su Twitter i profili fittizi dei due protagonisti dei margini.
Una volta aperto il libro (perfetto da collezionare per tutti gli amanti dell’oggetto-libro e che ci ricorda che il libro fisico ha qualcosa di più del libro digitale), è difficile capire da che parte iniziare, ma l’importante è non perdersi d’animo e procedere con ordine, tenendo conto del diverso colore dell’inchiostro delle note e dell’importanza degli allegati (a cui è meglio non cambiare pagina).
Ma non cercate troppi consigli in rete, potreste rischiare di complicarvi la lettura o rovinarvi la storia!
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