Fino al 25 aprile la Franco Riccardo Arti Visive ospita “Nothingness”, la nuova profonda personale di Rosaria Iazzetta (infoline 0814288249 – www.riccardoartivisive.it – riccardoartivisive@libero.it).
Sculture e fotografie gridano negli spazi nobili della galleria al 7 di piazzetta Nilo la mancanza di qualsiasi valore, attraverso lamiere contorte e installazioni suggestive.
«Si tratta di un lavoro molto ampio durato diversi anni, che -spiega l’artista- si concretizza in una serie soggetti dall’alto potere evocativo».
Quattro sculture, di una sezione fotografica frutto del progetto P.N.P. progresso non Pubblicità e di due installazioni in cui, grazie alla Fototeca della Soprintendenza per il P.S.A.E. e per il Polo Museale della Città di Napoli, due straordinarie foto di opere pittoriche presenti al Museo di Capodimonte (“Madonna del Baldacchino” di Luca Giordano e “Il ritorno del figliol prodigo” di Mattia Preti), sposano due sculture, compongono l’importante impianto artistico.
Figure mastodontiche dalla cromia lucente si poggiano a terra quasi claudicanti, a simboleggiare la precarietà dilagante dell’equilibrio legale di questi tempi, gigantografie di opere classiche scelte ad hoc si ergono con maestosità rivelando piccoli dettagli assolutamente hi-tech che fanno la differenza e focalizzano inevitabilmente l’attenzione dell’osservatore; di immediato impatto sono poi le tre sculture su piedistallo.
Il marmoreo supporto, altero e prestigioso, conferisce una dimensione altra alla creazione, rendendo tutto molto austero, ma su queste basi si poggiano sculture contorte, sofferenti, con sottilissime strisce di colori che evocano le forze dell’ordine, «per ricordare che quando la corruzione entra nei meccanismi che regolano e tutelano lo Stato allora -afferma Iazzetta- non ci sono più speranze».
A impreziosire la mostra c’è il testo fotografico dal titolo “La Mala Tolleranza, La felicità vince quando la speranza e la coscienza smettono di essere latitanti”, edito da Ulisse & Calipso Edizioni Mediterranee, un testo per meglio aiutare a spalancare l’anima anche in modalità scritta oltre al visivo, parte del ricavato dalla vendita, infatti, sarà devoluto in progetti benefici.
All’esposizione seguiranno una serie di partecipazioni d’eccellenza e di progetti, di cui, per il momento ancora, l’artista preferisce non parlare ancora, ma una cosa è certa, la voglia di gridare il disagio di chi è in difficoltà continuerà a rappresentare la cifra stilistica di una giovane donna che ha urlato al mondo l’abominio delle anomalie democratiche contemporanee.
Rosaria Morra
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