Al via LAM Look at Me una start-up dedicata alla promozione, sin dalla primissima infanzia, del concetto di “designed for all”, vale a dire prodotti e servizi fruibili da tutti i bambini, sia quelli cosiddetti normodotati, che quelli con disabilità.
L’idea nasce da Anna Devecchi, designer industriale, con specializzazione in Toy Design presso il Corso di Alta Formazione in Design del Giocatolo organizzato da POLI.design, Consorzio del Politecnico di Milano, e Giovanna Culot, consulente manageriale e MBA presso la SDA Bocconi di Milano con specializzazione negli Stati Uniti. Le due imprenditrici hanno appena vinto per il loro progetto il premio FVG Labor 2014, ricevendo dall’Unione delle Provincie tramite un finanziamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri la somma necessaria ad avviare l’attività.
Lam look at me è un’idea semplice quanto innovativa: riportare il gioco al centro dello sviluppo del bambino, sia a normodotato che disabile, favorendo quindi l’interazione e inclusione tra pari. Questo con una strategia imprenditoriale che spazia dai giocattoli tradizionali, alla tecnologia, eventi, spazi, editoria. In questa prima fase la start-up si sta concentrando su il giocattolo tradizionale in fascia 0-3 anni. Non si tratta, quindi, di ausili o oggetti utilizzabili solo in un contesto terapeutico, ma di veri e propri giocattoli con un beneficio sullo sviluppo fisico, sensoriale, relazionale e comunicativo: stimoli di cui tutti i bambini hanno bisogno, e ancor di più i bambini con disabilità. Partner di LAM! in questo percorso sono cliniche specializzate nella prima infanzia, guidate dallo Smile-Infant Lab for Early Intervention dell’Irccs “Stella Maris” di Pisa, a cui sono affiancati centri di eccellenza nel campo della neuropsichiatria infantile e della disabilità, tra cui il Centro di Neuroftalmologia dell’Età Evolutiva della S.C. di Neuropsichiatria Infantile dell’Istituto Mondino di Pavia.
L’idea nasce tra i banchi del Corso in Design del Giocattolo, quando Anna si rende conto che non sono presenti sul mercato giocattoli dedicati ai bambini con disabilità e di come le competenze che sta acquisendo possano aiutarla a realizzare un progetto fortemente innovativo. Da questa prima intuizione seguono, in collaborazione con Giovanna, un’analisi di mercato, interviste in profondità con famiglie e operatori, questionari in Italia, Europa e Stati Uniti: si forma la value proposition dell’impresa.
Lam look at me sta lavorando su più fronti: prima di tutto la progettazione della prima linea di giocattoli in fascia 0-3 anni, la ricerca di partner, sia commerciali sia con know-how specifico per lo sviluppo di giocattoli tecnologici in fascia +4, e l’organizzazione dei primi eventi culturali e didattici. Inoltre, per portare avanti il concetto di integrazione, è stata avviata la costituzione di un’associazione parallela all’attività imprenditoriale, che, secondo la modalità no profit, organizzi workshop e attività di sensibilizzazione. Per finire, nella primavera del prossimo anno, LAM! sta organizzando un concerto del Maestro Stefano Bollani che si esibirà pro bono a sostegno della causa al Teatro Verdi di Gorizia.
Se oggi si pensa al cosiddetto “design for kids“, ci si rende conto della grande complessità insita nella progettazione, nella produzione, nella distribuzione e nell’utilizzo di un giocattolo: complessità che spesso supera quella di altri prodotti. Comunicazione, interazione, colore, psicologia, estetica, ricordo, tecnologie, creatività, udito, pedagogia, progetto sostenibile, etica, racconto, immaginazione, futuro, valore ludico, gusto, vista, marketing, olfatto, sicurezza, tatto, motricità e materiali: questi sono solo alcuni degli ingredienti che si mescolano, interagiscono e compongono la progettazione di un giocattolo. E non solo.
L’interesse delle realtà del settore per la professione è testimoniato dal successo e dai risultati di questo corso, che vanno oltre la creazione di LaM Project o Italiantoy by Calembour design, altrastart-up lanciata sempre nel 2014, che sta riscuotendo successi in tutte le fiere d’Europa. Sono infatti molti i progetti realizzati nelle 3 edizioni del corso; tra questi 5 i concept già acquistati da HAPE. E poi c’è Vivawood, una linea di giocattoli molto speciale, nata grazie al contributo degli studenti del corso e realizzata in sinergia con la Falegnameria del Carcere di Bollate, gestita dalla cooperativa e.s.t.i.a.. Giochi, giocattoli, arredi, oggetti e complementi, tutti in legno, costruiti dai detenuti di Bollate e disegnati dai Toy Designer con il coaching del designer Adam Schillito.
La quarta edizione del Corso, in partenza a marzo 2015, prevede tre diverse sessioni progettuali: due mini-workshop ed una sessione progettuale intensiva denominata main workshop. Nell’ambito delle sessioni progettuali verrà proposto ai partecipanti un tema di progetto scelto dalla direzione in collaborazione con partner e sponsor e condotto con il supporto di esperti e progettisti. Le sessioni progettuali avranno l’obiettivo di esplorare scenari di innovazione di “sistema prodotto” per il mondo del Kids & Toys, proponendo ai partecipanti un percorso di sviluppo progettuale orientato all’innovazione non solo del prodotto, ma capace di ripensarne la dimensione del servizio, la modalità comunicativa e gli scenari di distribuzione per i mercati nazionali ed internazionali.
Lam look at me è un’idea originale, unica ed innovativa. Per maggiori informazioni cliccate qui.
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