La settimana scorsa ho dedicato un’ampia panoramica all’Andalusia (potete leggere il mio articolo qui), splendida regione della Spagna, ma dovendo addentrarci nel cuore di questa meravigliosa regione (giusto per non parlare sempre della bellissima ma scontata Siviglia), una città che spesso viene sottovalutata è Cordoba, sulla riva del Guadalquivir, ai piedi della Sierra Morena.
Una città deliziosa, che incarna appieno lo spirito di unione fra tradizione cattolica e quella araba; un esempio su tutto la famosa Mezquita, uno dei più famosi e imponenti monumenti di tutta Spagna, un’enorme moschea, di chiaro gusto arabeggiante, ma a tutti gli effetti una chiesa dove, all’interno, si svolgono funzioni religiose cattoliche.
Da visitare anche l’Alcazar, la fortezza dei Re Cattolici, completata da strepitosi giardini e suggestive fontane, che offre al turista un piacevole momento di relax, incoraggiando tranquille passeggiate, diciamo una sosta obbligata e rigenerante in un luogo ricco di storie e leggende. Poco fuori Cordoba, da non perdere, un interessantissimo ed ulteriore salto nel passato verso il complesso archeologico di Medina Al-Zahara: sarebbe dovuta essere la capitale di una nuova provincia del Califfato di Cordova ma, diversi saccheggi l’hanno solo destinata ad essere quella che viene chiamata la Cordova la Vecchia. Il sito rimane, comunque, uno dei luoghi più suggestivi e densi di storia, per gli appassionati di archeologia una tappa da non farsi scappare e per i semplici turisti un ricordo indimenticabile di un paesaggio unico.
Per completare questo tour alternativo, per chi non vuole improvvisarsi il classico turista ma differenziarsi nella scelta dei posti da visitare, si potrebbero abbinare due paesi, vicino Cordoba: Úbeda e Baeza. La prima è rinomata per i suoi monumenti, di chiaro gusto rinascimentale, ed è stata dichiarata dall’UNESCO patrimonio dell’umanità; da visitare la Sagra Capilla del Salvador (della metà del 1500), la chiesa di San Pablo (una splendida chiesa romanico-gotica) e la chiesa de la Trinidad, del XVIII secolo. Tappa obbligatoria al Parador (una volta Palacio Vela de los Cobos) per un pranzetto di tutto lusso in un posto suggestivo e tranquillo.
In ultimo Baeza, anch’essa associata dall’UNESCO a Úbeda per il suo patrimonio che ben custodisce le caratteristiche dei centri rinascimentali che richiamano l’Umanesimo e il Rinascimento italiano; da visitare il Duomo e il Palacio del Jabalquinto; da gustare, gli splendidi panini fatti con l’olio mentre si passeggia per i vicoli che si intrecciano in una sorta di labirinto, le cui pareti sono sostituite da deliziosi edifici abitati, da gente comune, e molto ospitale (se chiedete di visitare il loro patio o l’ingresso della loro casa, state certi che vi apriranno le porte e vi permetteranno anche di fotografare).
Allora! Che ne dite? Si può provare ad avventurarsi per questo tour invece di catapultarsi subito a Siviglia? Alla prossima!
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