Un appuntamento imperdibile non solo per tutti gli appassionati d’arte, ma anche per chi ama la storia del Rinascimento: per la prima volta, la mostra dedicata a Leonardo a Milano racconta nei dettagli la complessità del genio vinciano in tutte le sue sfumature. Aperta fino al prossimo 16 luglio, la mostra promette di essere un evento davvero da tutto esaurito.
Il titolo della mostra è già emblematico: semplicemente “Leonardo Da Vinci 1452 – 1519”. Solo un nome, ma che per tutti è sinonimo di genialità, di invenzione, di incredibile maestrìa. Leonardo fu infatti non solo artista eccelso, ma anche scultore, ingegnere, anatomista, musicista, filosofo, simbolo indiscusso dell’ideale rinascimentale dell’uomo di cultura, erudito in ogni campo dello scibile umano.
L’esposizione dedicata a Leonardo a Milano, allestita nella prestigiosa sede di Palazzo Reale, è la più importante monografia mai presentata in Italia e offre l’opportunità straordinaria di approfondire, attraverso le 12 sezioni della mostra, l’attività del genio toscano, osservando da vicino i famosi codici, oltre cento disegni autografi e numerose opere d’arte di assoluto pregio.
Tra queste, prestiti straordinari come la Belle Ferroniére, l’Annunciazione e San Giovanni Battista dal Louvre di Parigi, la Madonna Dreyfuss dalla National Gallery of Art di Washington e il San Gerolamo dai Musei Vaticani.
La mostra di Leonardo a Milano individua dieci temi principali che hanno contraddistinto la vita del maestro e ne illustrano lo sviluppo cronologico, mostrando via via l’ampliarsi della riflessione e della sua complessità attraverso il filo conduttore del disegno. Dall’anatomia all’osservazione della natura, dai motivi ripresi dall’antichità alla resa delle emozioni, dal divino alla meccanica, il percorso espositivo tocca davvero tutti i campi trattati da Leonardo nel corso della sua vita. Le ultime due sezioni, invece, mostrano l’influenza delle invenzioni vinciane sulle generazioni successive e la nascita del suo mito attraverso l’interpretazione di quella che forse si può ritenere l’opera d’arte più famosa del mondo, La Gioconda.
Accanto alle opere di Leonardo, sarà possibile ammirare capolavori del Verrocchio, di Botticelli, di Filippino Lippi, di Paolo Uccello, del Ghirlandaio e di altri maestri, che dialogheranno con le creazioni vinciane per mostrare analogie ed assonanze.
La mostra di Leonardo a Milano si preannuncia come uno dei grandi eventi del 2015, capace di attirare nell’anno dell’Expo milanese folle di visitatori: per questo, da giovedì a domenica, l’orario di apertura è prolungato fino alla mezzanotte. Si consiglia comunque di prenotare online i biglietti, onde evitare lunghe attese e code chilometriche. Senz’altro, questa mostra costituisce un ulteriore ottimo motivo per visitare Milano, i padiglioni dell’Expo ma anche i nuovi centri culturali aperti per quest’importante occasione, come il nuovo Museo Armani.
Massimo Ravecca dice
Esiste una piccola possibilità, ma non nulla, che la principale opera di Leonardo attualmente in mostra, non sia a Milano per l’Expo, ma a Torino, non l’Autoritratto ma La Sindone. I geni tendono ad operare in modo simile e ad avere un volto somigliante. Se la Sindone è “autentica”, allora è un “autoritratto” di nostro Signore, paragonabile ai capolavori rinascimentali. Se non è lo è, ed è fatta da mani d’uomo, potrebbe essere un ritratto veritiero di Gesù (volto) eseguito da Leonardo da Vinci, con se stesso come modello. L’autoritratto di Leonardo conservato anch’esso a Torino, somiglia al volto sindonico. L’immagine della ferita al costato della Sindone ingrandita ricorda il guerriero centrale urlante della Battaglia di Anghiari di Leonardo. E il volto di profilo presente nell’immagine delle ferite ai piedi, sarebbe il ritratto dell’autore, come si usava nei quadri rinascimentali, ove l’artista si inseriva nelle opere che realizzava. Come nell’Adorazione dei Magi dove Leonardo si ritrasse sulla destra mentre si allontanava da Firenze per andare a Milano. Le mani apparentemente di lunghezza diversa dell’uomo sindonico, ricordano quelle anormalmente lunghe delle Dama con l’ermellino di Leonardo. In entrambi i casi il volto sindonico sarebbe veritiero riguardo Gesù di Nazaret. Cfr. Ebook. Tre uomini un volto: Gesù, Leonardo e Michelangelo. Grazie.