Se con una buona dose di fiducia ci illudessimo che l’inverno stia davvero per finire e la primavera per arrivare, potremmo anche pensare di farci un giro sui vari siti, e vedere di trovare qualche interessante offerta per un week end,o tre o quattro giorni, per una destinazione che da tanto aspettavamo di visitare. Un’idea su tutte? Madrid!
Perfetta nel periodo marzo- aprile, cercando di evitare la Semana Santa, ovvero la settimana di Pasqua: è tutto molto più costoso, troverete tutto esaurito, già completo, oltre al caos che si trascina dietro questa festività, a meno che non sia quello il motivo del vostro viaggio.
Madrid è una città molto accogliente, piena di ritmo e di vitalità, con tanti posti da visitare e vicoletti nei quali avventurarsi. La comodità nello spostarsi è data da una rete di trasporti alquanto efficiente e funzionale: la metro conta ben 11 linee che arrivano ovunque e tutte ben collegate con gli scambi, con gli autobus o le navette per raggiungere le zone periferiche.
Un tour strategico, consigliato e fattibilissimo in pochi giorni di permanenza, alla portata di tutti e soprattutto che permetta di accontentare diversi gusti anche i più esigenti, è quello del “triangolo culturale”: museo Reina Sofia, museo El Prado e museo Thyssen-Bornemisza.
Si può cominciare con la visita al museo Reina Sofia, situato di fronte rispetto l’uscita della metro, alla fermata di Atocha: è un museo di arte contemporanea, quindi consigliato soprattutto agli esperti del settore; potrete trovarvi davanti alle meravigliose creature di Dalì, di Mirò e la splendida Guernica di Picasso. Usciti dal Reina Sofia, basta attraversare la strada e vi ritroverete sul paseo del Prado: costeggiando la cancellata dei giardini botanici arriverete all’El Prado, uno dei musei più importanti e visitati al mondo, che custodisce opere d’arte importanti che costituiscono i capisaldi della storia dell’arte europea: Caravaggio, Goya, Raffaello, Velasquez, Reni, Mantenga, Tiziano, Murillo, El Greco, ecc. Ci sarebbe da passarci l’intera mattinata e perdersi nelle sontuose stanze dell’edificio, “arredate” con emozionanti capolavori che vanno dal 300 all’800, una tappa unica e imperdibile nell’appuntamento con Madrid.
Uscendo dal Prado, giusto di fronte, c’è il museo Thyssen-Bornemisza, la collezione privata appartenente al magnate tedesco dell’acciaio, che permette di fruire di opere che vanno da Van Eyck a Caravaggio, da Van Gogh a Gauguin a Hopper. Sicuramente diverso dagli altri due musei, merita comunque di essere visitato soprattutto perché, oltre alla collezione permanente, il Thyssen-Bornemisza spesso ospita interessanti e uniche iniziative temporanee, un vero tesoro insomma.
Una volta terminato il tour dei musei più importanti, ci si può avventurare nel cuore della città e non perdersi una deliziosa passeggiata a Plaza Mayor, dove, imperdibile, è l’incontro con bravissimi artisti di strada e una tappa d’obbligo in uno dei caffè della piazza per “tomar un refresco” (prendere una bibita) prima di incamminarsi lungo calle Mayor e arrivare a Palacio Real, antica residenza dei reali di Spagna.
Il palazzo, imponente ma semplice nella sua struttura permette di aggirarsi nelle splendide stanze abitate, una volta, dai regnanti e che ancora oggi sono aperte in rare e ufficiali occasioni (legate soprattutto ad incontri di stato). Da non perdere, per i più temerari, il tour delle tombe dei reali che riposano proprio lì, nei piani sottostanti l’edificio.
Si può terminare la visita, in uno dei posti più tranquilli di Madrid, respirando in quello che viene considerato il suo “polmone verde”: el Parque del Retiro. Un immenso parco, con una rigogliosa (ben tenuta) e variegata vegetazione, tra le cui foglie si nascondono splendidi pavoni e altri esemplari volatili. Un silenzio “melodioso” avvolge l’atmosfera del parco, interrotta solo da qualche gridolino di bimbi o dalle divertenti esibizioni di saltimbanchi e giocolieri, che spesso sono organizzate per intrattenere i visitatori o chi soltanto è di passaggio; per i più romantici si può affittare una piccola barchetta e fare un giro “amoroso” del lago, magari approfittando per mangiare un “bocata del calamares” (panino con calamari).
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Allora, pronti a partire?
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