Luoghi di passaggio, di attesa. Le stazioni metropolitane sono spazi in cui nervosismo e fretta si scontrano, come le persone che a centinaia si accalcano nei pochi metri delle banchine.
Alcune città del mondo hanno deciso di bandire stress e malumore dalle proprie fermate arricchendole di installazioni, dipinti, statue. Metro ad arte in cui bellezza, innovazione e tecnologia trasformano l’attesa del treno in occasione di svago.
Perdere il treno per restare con il naso all’insù.
E’ quello che può capitare in una delle tante capitali in cui i tunnel della metropolitana hanno cambiato pelle, rivestendosi di luci, colori e forme originali.
Tra i binari della Komsomolskaya Station di Mosca, si ha la sensazione di camminare in una vera galleria d’arte con dipinti e stucchi che si affacciano dalle pareti chiare. Gli alti lampadari di cristallo richiamano l’antico sfarzo di un palazzo dello Zar, dando una luce soffusa da gran ballo.
Atmosfere di altri tempi anche per le stazioni di Parigi dove l’Art nouveau ha plasmato le balaustre di ferro degli ingressi in rami vegetali dalle forme sinuose.
Alla fermata Arts et Métiers, dopo pochi gradini, si raggiungono le 20 mila leghe sotto i mari mettendo piede nella ricostruzione del sottomarino di Giulio Verne.
Ingranaggi enormi e oblò sui muri farebbero sognare anche l’impiegato più nevrotico.
In una quotidianità dove ci si muove spesso per inerzia e si respira il malumore altrui ogni occasione di far viaggiare la mente è da sfruttare a pieno, per questo le stazioni metropolitane sono luoghi perfetti per ingaggiare con i cittadini un dialogo che stimoli la creatività.
Un esempio intelligente di metro ad arte, unico in Italia, è quella di Napoli. Città costantemente al centro di critiche e discussioni ma che ha dimostrato con il progetto delle Stazioni dell’arte di volersi impegnare per mostrare il meglio di sé. Sarà lo sguardo di Dante a seguirvi lungo le scalinate, colori accesi e forme ecclettiche ad accogliervi nelle hall principali e mille tessere di mosaico blu e bianche, eteree, che vi faranno fluttuare e non semplicemente scendere lungo la scala mobile.
Metro ad arte. Un atto d’amore verso i cittadini.
Per le migliaia di pendolari e turisti che ogni giorno affollano le metropolitane, la scelta da parte delle amministrazioni di curare nell’architettura e nel design questi spazi è quasi un atto di rispetto e amore. Contro l’assuefazione alla bruttura, la monotonia del camminare osservandosi le punte dei piedi, per riscoprire il piacere di guardarsi intorno anche laddove cielo e paesaggio non sono visibili.
Così a Stoccolma hanno deciso di rendere uniche 90 fermate cittadine, facendone vere tappe di un viaggio e non semplici punti di raccordo. Sembra di essere finiti in una caverna alla Rådhuset Station: un enorme ed imponente soffitto rosso, irregolare, incombe sulla banchina, come se si viaggiasse verso il centro della terra.
La riproduzione di uno scavo archeologico, il dipinto di una foresta di betulle, sono solo alcuni dei motivi che rendono queste stazioni nuovi modi per apprezzare ulteriormente la città.
Luci, luci, luci e ancora luci. Sono quelle ipnotiche, futuristiche e sognanti dei tunnel di Bund Sightseeing di Shangai. Qui non sono le banchine ad essere protagoniste ma i tunnel stessi all’interno dei quali il viaggiare veloce dei treni, tra le pareti illuminate, dà la sensazione di viaggiare verso lo spazio, verso un’altra dimensione.
A Taipei hanno scelto invece di inondare la stazione di Kaohsiung di luce naturale attraverso una enorme e coloratissima vetrata che sovrasta l’ingresso della metropolitana.
L’illuminazione è ancora protagonista nella stazione di Westfriedhof, Monaco, dove enormi lampade rilasciano in alternanza fasci di luce colorata, regalando ai passeggeri una cromoterapia di grande effetto.
Il design e lo stile scelto dalle città per creare le “metro ad arte” indica il percorso verso un nuovo modo di viaggiare urbano, teso a rendere sempre più esperienziale anche i più brevi tragitti.
Ciò restituisce a questi non-luoghi una nuova e inedita identità che permette di (ri)conoscere la città anche dal sottosuolo.
Il percorso di scoperta delle città infatti inizia spesso proprio attraverso le stazioni metropolitane e, se davvero vale sempre la regola della prima impressione, essere accolti in spazi luminosi, colorati e caratteristici sicuramente favorirà il relazionarsi dei turisti, e dei suoi stessi abitanti, con la città . Circondare i cittadini di spazi belli e funzionali li farà innamorare dei propri centri, portando il singolo a proteggere e rispettare come proprio ciò che appartiene all’intera comunità. Meccanismo utile per tutte le amministrazioni ma, purtroppo, forse ancora troppo poco conosciuto in Italia.
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