Dalla lentezza del viaggiare su rotaia, alla velocità dei chilometri macinati per arrivare nel cuore delle città. Viaggiatori, turisti, vacanzieri, pendolari, i frequentatori dei treni mutano come le carrozze che nei secoli si sono trasformate.
E dove se non in un museo dei treni possiamo ripercorrere, traversa dopo traversa, l’evoluzione di questo viaggiare?
Musei ferroviari italiani
In Italia ci sono diversi musei ferroviari che possono essere visitati per conoscere la storia delle ferrovie e dei treni in Italia. Ecco alcuni dei musei ferroviari più conosciuti:
Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, Napoli
Uno dei musei del treno più importanti di Italia è sicuramente quello di Pietrarsa. Sorge sull’antica sede delle officine, volute dai Borboni, per la costruzione di locomotive. Oggi il museo Ospita una collezione di treni storici, modellini, fotografie e documenti d’epoca. Come la locomotiva Bayard, una riproduzione degli anni ’30 del treno che inaugurò nel 1839 il primo tratto della Napoli-Portici.
All’interno delle ex officine è possibile ritrovare locomotive diesel che segnarono il superamento della trazione a vapore. Rotaie, strumenti da officina e filmati completano l’esposizione.
Quello del Museo ferroviario di Pietrarsa è un vero e proprio viaggio nella storia industriale del nostro paese.
Museo Ferroviario Piemontese, Savigliano
Di recente apertura, nel 2001, è il museo del treno inaugurato in provincia di Cuneo. Anche questo realizzato nella sede della storica fabbrica di treni, con alle spalle oltre 150 anni di produzione. L’esposizione conta locomotive a vapore, quelle elettriche e a diesel, fino a veicoli speciali, alcune delle quali ancora in grado di muoversi su rotaia.
All’interno del Museo trova spazio anche un a biblioteca specializzata che permette di approfondire la conoscenza di questo settore con 4000 disegni tecnici, filmati e 1000 volumi.
Museo della Scienza, Milano
Non poteva mancare una sezione dedicata ai treni all’interno del museo dedicato a tutto ciò che è evoluzione e scoperta. La collezione di locomotive è situata all’interno di un capannone metallico, proveniente dalla Fiera di Milano; al suo interno è riprodotta anche la facciata di una stazione dell’800.
Tra i pezzi in esposizione si trova anche il mitico Gamba de Legn (1909) che collegava Milano con Trezzo d’Adda.
Musei ferroviari nel mondo
National Railway Museum, York
La collezione di questo museo inglese è davvero eccezionale: ben 1 milione di pezzi legati ad oltre 300 anni di storia delle ferrovie. Sono infatti 280 i veicoli conservati, tra cui spicca il Duchess of Hamilton del 1938. Questo treno, dalle linee sinuose, ricalca l’opulenza dell’art deco. Lusso e avanguardia si incontrano nella realizzazione di un convoglio davvero unico.
Kyoto Railway Museum, Kyoto
Una tappa del tutto originale è quella giapponese, qui i veicoli conservati hanno un fascino particolare. Le linee scelte negli anni infatti, differenziano spesso da quello a cui siamo abituati. A stupire però sono alcuni pezzi eccezionali come lo Shinkansen 500, il treno più veloce del mondo negli anni ’90. Ai visitatori è inoltre permesso di osservare i treni da molto vicino, passando al di sotto di questi. Non mancano poi simulatori e modellini da manovrare, così da poter sperimentare anche la guida di questi mezzi unici.
Un museo ferroviario non convenzionale: il cimitero dei treni in Bolivia
Ci troviamo in Bolivia, a pochi chilometri da Uyuni, e si apre davanti agli occhi una distesa di treni arrugginiti, consumati, mangiati dal sole e dal tempo. La città era un centro di scambio per il trasporto ferroviario dei minerali ma, l’esaurimento dei giacimenti portò, negli anni ’40 del ‘900, alla chiusura dei trasporti. Fu così che i mezzi vennero abbandonati sul posto, un segno che tuttora permane dello sfruttamento di questa terra.
Questi cimiteri in realtà sono molto più frequenti di quello che si può pensare. Anche nei pressi di molte stazioni italiane, Milano, Pistoia, Bari, centinaia di metri di rotaie ospitano le carcasse di treni abbandonati. Ruggine, striature di acqua piovana, scritte fluo ed insegne scheggiate fanno la storia di tutti quei mezzi con cui il tempo non è stato clemente. Abbandono e incuria qui prendono il sopravvento, descrivendo lo spazio urbano di molte periferie.
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