Chi studia una lingua straniera sa che, prima o poi, si imbatterà in una o più parole che non hanno un perfetto corrispondente nella propria lingua madre. Ma cosa succede quando, oltre ad essere una lingua diversa, anche la cultura è completamente diversa dalla propria? Eccone un esempio: questo è un elenco di 30 meravigliose parole giapponesi intraducibili in italiano!
Shinrin-yoku
Letteralmente “bagno nella foresta”, indica l’atto di visitare un bosco o una foresta per cercare tranquillità e la conseguente sensazione di benessere che si trae dal passare il proprio tempo immersi nella natura.
Komorebi
La prima di queste parole giapponesi intraducibili significa: “luce del sole filtrata attraverso le foglie e i rami degli alberi”.
Komeroshi
Si riferisce al vento freddo dell’inverno che sta per arrivare.
Yugen
Consapevolezza della bellezza nascosta dell’universo, impossibile da descrivere a parole, ma che genera emozione. Il fascino delle cose che non si riescono a comprendere fino in fondo. In arte e letteratura, un concetto simile potrebbe essere quello indicato dal termine “simbolismo”.
Non solo “Yugen” fa parte delle parole giapponesi intraducibili, ma la sua definizione può anche cambiare in base al contesto.
Kyoikumama
Madre che fa pressione sui figli affinché a scuola raggiungano risultati eccelenti.
Shoganai
Significa accettare ciò che avviene fuori dal nostro controllo e che non può essere evitato. Si usa per incoraggiare le persone ad andare avanti senza rimanere con rimpianti e rimorsi.
Bimyō
Quel senso di incertezza che si può attribuire ad un pensiero o ad una condizione fisica: Bimyō può essere un colloquio per cui non si hanno molte speranze, una situazione poco chiara o anche un abito che sta bene addosso, ma non così tanto da convincerci a comprarlo.
Kodawaru
Diffusissimo nei messaggi pubblicitari, il vervo Kodawaru significa non solo “essere esigente, pretendere qualcosa per aver un risultato”, ma anche “essere fedele a dei valori”. In Giappone, ogni azienda dichiara il proprio “kodawaru” per qualità, eccellenza delle materie prime o nei confronti della clientela.
Sekkyokuteki
In generale, indica “l’avere un’atteggiamento attivo”, ma anche quelle persone che si impegnano ad essere positive, concrete e intraprendenti. Il termine “proattivo” si avvicina al significato di questo termine.
Ganbaru
Ganbaru è spesso tradotto con espressioni come “buona fortuna” o “in bocca al lupo”, ma in Giappone si intende più “non mollare, persevera, sii tenace fino alla fine”. Si può trovare coniugato in diversi modi come Ganbatte o Ganbare, per spronare altre persone (o se stessi) a fare uno sforzo. Non per niente, si tratta di uno dei termini che incarnano maggiormente lo spirito giapponese.
Tsūkan
Tsūkan esprime il “disagio quando ci si rende conto delle proprie lacune”, sensazione abbastanza comune nell’imparare una lingua straniera o qualcosa con cui si ha poca dimestichezza.
Bakku-shan
Una ragazza bellissima vista da dietro, ma non da davanti. Vi è mai capitato con un ragazzo?
Shoshin
Shoshin è “l’energia e la voglia di fare mescolati alla paura di sbagliare e all’impaziente curiosità di capire” tipica di quando iniziamo ad apprendere qualcosa di nuovo…. come le parole giapponesi intraducibili!
Shibumi
Bellezza poco appariscente, raffinatezza che si nasconde dietro ad un aspetto esteriore “comune”.
Aware
La sensazione un po’ malinconica che si ha quando si sta vivendo un momento di grande felicità, ma che si sa essere effimero e destinato aconcludersi presto.
Ukiyo
Vivere un periodo di distacco dai problemi della vita.
Majime
Una persona coscienziosa e affidabile che semplifica la vita e la affronta senza drammatizzare.
Hanami
Questo termine si riferisce alla tradizione giapponese di godere della bellezza della fioritura primaverile degli alberi. Ormai si intende principalmente la fioritura dei ciliegi, dunque l’hanami è diventato sinonimo dell’ammirare i fiori dei ciliegi.
Otsukaresama
Parola usata per ringraziare e per riconoscere il duro lavoro delle persone che hanno dimostrato molto impegno nello svolgere i propri compiti. Spesso utilizzata per accogliere una persona che torna a casa dall’ufficio dopo una faticosa giornata lavorativa. Sarebbe bellissimo avere una parola simile in italiano!
Satsukibare
Oggi usato per riferirsi ad una giornata dal cielo terso agli inizi di maggio, in origine questo termine indicava un giorno di sole nella stagione delle pioggie.
Tsundoku
Comprare libri compulsivamente ed accumularli senza leggerli.
Kawaakari
“L’ultimo riflesso di luce sull’acqua di un fiume al tramonto”. Una delle parole giapponesi intraducibili più suggestive in assoluto!
Fuubutsushi
“Cose che evocano ricordi di una particolare stagione”, una nostalgia difficile da descrivere se non in giapponese.
Irusu
Fingere di non essere in casa quando qualcuno bussa alla porta.
Age-otori
Il sentirsi meno belli dopo aver tagliato i capelli. Non dite che non vi è mai successo almeno una volta!
Ikigai
Ciò che ci dà la forza di svegliarci ogni mattina.
Wasuremono
Una cosa persa o dimenticata da qualche parte, come su un treno o a casa.
Kuidaore
Letteralmente: “rovinare se stessi con la stravaganza del cibo”.
Nito-onna
Una donna che si dedica talmente tanto alla propria carriera che non ha tempo di stirare bluse e camicette, dunque indossa solo abiti e top di maglia.
Wabi-sabi
La parola Wabi-sabi racchiude in sé due concetti: accettare la bellezza anche nell’imperfezione e comprendere la caducità della vita e la transitorietà delle cose.
Lela dice
molto interessante e stupende parole.
grazie ❤️