In Italia molti monumenti stanno tornando al loro antico splendore grazie alle maison di lusso che hanno preso a cuore il loro restyling.
Solo per fare alcuni esempi: il ponte di Rialto è sotto l’ala di Diesel, la Fontana di Trevi di Fendi, il Colosseo di Tod’s.
La Galleria Vittorio Emanuele II ha bisogno urgente di restauro. Chi si prenderà cura di farla tornare al suo splendore originario? Per questa occasione si sono uniti in un tridente unico tre marchi di alta gamma. Versace, Prada e Feltrinelli si sono fatti promotori dei lavori di recupero e valorizzazione degli spazi della galleria. Si sono uniti in nome della bellezza dell’arte e per la valorizzazione del patrimonio artistico del Belpaese.
Questi interventi di restauro sono stati fatti in vista di Expo 2015 ed riguardano i fregi e le facciate interne della Galleria. I lavori saranno realizzati a spese dei tre operatori per un importo stimato di 3 milioni di euro.
Questa attività di recupero è stata approvata dalla Soprintendenza ed eseguita sotto l’egida del Comune di Milano.
“Un accordo importante e che non ha precedenti – evidenzia con soddisfazione l’assessore alla Casa e Demanio Daniela Benelli – perché vede il Comune impegnato in una regia capace di garantire alla città diversi benefici. In primo luogo la pulitura e la conservazione delle facciate della Galleria che saranno concluse per Expo”.
Prada, già presente in Galleria con il suo nuovo headquarter inaugurato lo scorso luglio, amplierà i suoi spazi espandendosi fino a quello che fu il Ricordi Media Store. Versace, invece, prenderà il posto dell’argenteria Bernasconi aprendo il suo primo store sotto la Galleria. Il brand Versace pagherà un affitto raddoppiato che che passera’ dagli attuali 329.480 euro all’anno pagati da Bernasconi ai 732.182 che paghera’ Versace.
Sul fronte opposto della Galleria Feltrinelli, che cominciava ad accusare difficolta’ nel far fronte ai canoni d’affitto, ridimensiona la propria presenza cedendo parte dei propri spazi a Prada.
Mantiene un’ unica ‘luce’ adibita ad ingresso in superficie sulla quale tornera’ l’insegna della libreria al posto di ‘RicordiMediaStores’.
Prada paghera’ per questi spazi 928.930 euro all’anno: in incremento che va da 1.363 a 2.958 euro al metro quadro. Feltrinelli, dal canto suo, dovra’ far fronte alla riqualificazione degli spazi che resteranno in sua disponibilita’. Con queste variazione, Palazzo Marino dovrebbe arrivare a totalizzare un introito da canoni di 20 milioni di euro all’anno.
Ma non si tratta dell’unico vantaggio: nell’accordo, infatti, e’ previsto che Prada, Versace e, in parte Feltrinelli, si facciano carico della pulitura completa delle facciate della Galleria, da realizzarsi entro marzo 2015, per un importo stimato di 3 milioni di euro. Palazzo Marino aveva, infatti, gia’ stanziato 1,5 milioni di euro per la parte bassa delle pareti che, a questo punto, saranno dirottati sul recupero dei fregi. La Galleria, quindi, beneficera’ di un intervento pari almeno a 4,5 milioni di euro che si realizzera’ previo approvazione della Soprintendenza e che sara’ eseguito sotto il controllo del Comune. Per non generare ricadute negative sul commercio, il restauro sara’ portato avanti con un cantiere aperto 24 ore su 24 che utilizzera’ ponti mobili per le parti alte e si concentrera’ soltanto nelle ore notturne sulle parti basse.
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