Ciao a tutti!
Nella speranza che ci fosse bel tempo e con la prospettiva di rilassarmi un po’, ho approfittato dei quattro giorni di ponte della fine del mese di aprile per fare un salto in Provenza, che in primavera con la natura appena fiorita è l’ideale da visitare. Ricca di arte e di storia, la Provenza e la Costa Azzurra hanno ospitato molte personalità che hanno lasciato le tracce della loro presenza in questa caratteristica zona nel sud della Francia.
“Sulla bella costa della riviera francese, a mezza strada tra Marsiglia e il confine italiano, sorge un albergo rosa, grande e orgoglioso. Palme differenti ne rinfrescano la facciata rosata, e davanti a esso si stende una breve spiaggia abbagliante…La mattina presto l’immagine lontana di Cannes, il rosa e crema delle vecchie fortificazioni, le Alpi purpuree che cingevano l’Italia, venivano gettate nell’acqua e giacevano tremolanti nei giorghi e negli anelli spinti dalla superficie delle piante marine attraverso la limpida acqua bassa”. Queste le parole di Scott Fitzgerald per descrivere il paesaggio della Costa Azzurra, dove trascorse i mesi estivi durante gli anni venti tra di due conflitti mondiali insieme ad altri scrittori a lui contemporanei, gli anni “folli” come sono stati soprannominati, fatti di grandi divertimenti e pochi pensieri.
Ma la Provenza con i suoi colori ed i suoi paesaggi ha ispirato anche molti pittori tra la seconda metà dell’800 ed la prima parte del ‘900, dalla più nota esperienza di Van Gogh che ha vissuto per diverso tempo ad Arles dove sono nate alcune tra le sue opere maggiormente conosciute tra cui “Il caffè di notte”, “La casa gialla”, le diverse tele con uliveti e cipressi, o il cortile dell’ospedale nel quale è stato ricoverato, senza dimenticare Cézanne e la sua casa ad Aix-en-Provence con il suo atelier nei dintorni della città, il breve soggiorno ad Arles di Gauguin, Cannes ed Antibes che hanno influenzato anche il lavoro di Picasso.
Se torniamo invece ancora più indietro nel tempo, troviamo la splendida cittadina medievale di Aigues-Mortes fondata da re Luigi IX intorno al 1240 su un lido paludoso, porto strategico per guerre e commerci. Il centro storico è racchiuso in una cinta muraria ben conservata ed è possibile camminare lungo l’intero perimetro sui merli della fortificazione che, oltre ad avere una funzione difensiva, ha trasformato le sue torri in prigione per gli aderenti al culto protestante dal 1685 in poi, anno in cui fu revocato l’Editto di Nantes e la religione protestante non fu più riconosciuta dal regno francese.
Consiglio sicuramente la passeggiata sui merli che permette di vedere sia dentro le mura le casette basse, i cortili interni quasi tutti dotati di griglia per barbecue e le vie strette del centro storico dove si concentra il giro dei turisti ed i piccoli negozi, sia l’esterno della fortificazione che si affaccia sulla circostante Camargue con i suoi kilometri di riserva naturale, tori e cavalli che la percorrono liberi, i rari fenicotteri rosa e le dune di sale che identificano la relativa produzione delle saline.
Avignone, Nîmes e Saintes Maries de la Mer nel prossimo articolo!
E voi cosa ne pensate?
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