Eccoci di nuovo qui per la rubrica sul mondo libri!
Oggi vi voglio parlare di “Esco a fare due passi”, prima opera di Fabio Volo.
“Sento che mi manca come se mi fosse già appartenuta e qualcuno me l’avesse portata via.
Ma non so esattamente cos’è. C’è chi cerca l’altra metà della mela, io sto cercando ancora la mia mezza. Sono uno spicchio di me stesso. Ho deciso di parlartene, di scriverti perché tu sei più grande, hai visto e vissuto molte più cose di me, e magari la tua metà l’hai trovata.
Credo che ti chiederò un sacco di cose, perché in questo momento sono un po’ confuso”
È così che esordisce il protagonista di questo romanzo, il ventottenne Nico.
Nico lavora come deejay presso una radio, un lavoro che gli premette di vivere in pieno la sua grande passione per la musica. Tutto sembrerebbe filare liscio, ma Nico nonostante i suoi ventotto anni , quindi ben lontano dall’adolescenza, si sente un’immaturo e non all’altezza delle situazioni che vive e di tutto ciò che lo circonda.
Così decide di farsi un regalo di compleanno, ma non un qualunque: scrivere una lettera a se stesso, lettera chè leggerà solo quando di anni ne avrà trentatre , quando sarà certamente più maturo di ora. Scrivendo a se stesso Nico ci rende partecipi delle sue giornate, facendoci conoscere tanti lati della sua vita, prime fra tutte le disavventure: le amicizie, i rapporti con i genitori, le storie dell’adolescenza e le prime esperienze con le ragazze fino ad Alessia, Laura e Lucia, e le altre . Senza dimenticare il resoconto di una tipica giornata no.
“Ci sono giorni che mi sveglio e vorrei cambiare ogni cosa, scoppio di sicurezza e mi sento come Tony Manero quando esce di casa e dice “Vado a farmi il mondo”. Poi magari il giorno dopo sono l’uomo più insicuro dell’universo, mi faccio mille domande e tutto diventa come un’enorme cartina geografica da ripiegare – una cosa che non sono mai stato capace di fare. Quando ne apro una rimane aperta sul sedile dietro della macchina per mesi. Tiene compagnia alle bottigliette d’acqua vuote che rotolandoci sopra mentre viaggio diventano passeggeri metaforici della mia vita e del mondo”.
Una lettera che diventa un diario, una valvola di sfogo. Stati d’animo tipici di un adolescente, scritti da un quasi trentenne. Ma a chi non capita di avere un periodo no? Di non sentirsi all’altezza della situazione? Sogni, disillusioni, speranze e delusioni di tutti noi.
Un libro semplice,scorrevole, diretto e molto schietto. Insomma, Nico e qui l’autore non hanno di certo peli sulla lingua!
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