Bentrovati al nostro consueto appuntamento in libreria!
Oggi vi voglio parlare del primo romanzo della scrittrice cilena, Isabelle Allende. Un romanzo scritto nel lontano 1982, e che ne ha decretato l’esordio e il grande successo in tutto il mondo.
Da questa sua prima opera è stato realizzato anche uno straordinario film nel 1993 con grandi attori del calibro di Meryl Streep, Glenn Close, Jeremy Irons, Antonio Banderas e una giovanissima Winona Ryder.
La storia che Isabelle Allende racconta in questo romanzo è quella della famiglia dei Trueba-Del Valle. In particolare tutto ha inizio con la figura di Estebàn Trueba, giovane ragazzo che si dedica assiduamente al lavoro per ottenere la mano della bellissima Rosa, sposarla e coronare con lei il suo sogno d’amore. Ma il destino è avverso fin dalle origini, e Rosa muore giovanissima, a causa di un avvelenamento. Questa scomparsa lascia nella disperazione il giovane uomo. E nella depressione cadrà anche Clara, sorella di Rosa, cha con la scomparsa di quest’ultima cadrà per anni nel mutismo. Intanto Estabàn conosce la ricchezza e presto si sposa proprio con Clara. Quest’ultima si rivelerà una delle figure femminili più importanti della famiglia. E con lei poi anche le sue discendenti Bianca e Alba, ma anche Fèrula sorella di Estebàn. Un dato fondamentale da non dimenticare è il dono di Clara, un “potere” che le permette di predire il futuro, ma soprattutto di mettersi in contatto con gli spiriti.
Attraverso la storia di questa famiglia, l’Allende ricostruisce e narra anche le vicende storiche del Cile, vicende che coinvolgono da vicino tutta la famiglia.
” Per la prima volta nella sua vita, Alba sentì il bisogno di essere bella e rimpianse che nessuna delle splendide donne della sua famiglia le avesse lasciato in eredità i suoi attributi, e l’unica che l’aveva fatto, la bella Rosa, le aveva dato solo una sfumatura d’alga marina ai suoi capelli, che, se non era accompagnata da tutto il resto, sembrava piuttosto un errore del parrucchiere. Quando Miguel indovinò la sua inquietudine, la portò per mano fino al grande specchio veneziano che ornava un angolo della camera segreta; tolse la polvere dal vetro incrinato e poi accese tutte le candele che aveva e gliele mise intorno. Lei si rimirò nei mille frammenti dello specchio. La sua pelle, illuminata dalle candele, aveva il colore irreale delle figure di cera. Miguel cominciò ad accarezzarla e lei vide trasformarsi il suo volto nel caleidoscopio dello specchio e convenne infine che lei era la più bella dell’universo, perché aveva potuto vedersi con gli occhi con cui la vedeva Miguel“.
Devo confessare che è uno dei miei libri preferiti!
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