Bentornate a tutte! Oggi parlerò di un libro di cui ho già scritto, prima di iniziare la collaborazione con Tentazionemakeup ma, dato l’argomento, perdere l’opportunità di parlarne su un portale che, per definizione, si occupa di bellezza e di cura di sé mi sembrava veramente un errore imperdonabile e così ne ho scritto ancora.
Perché La vita accanto di Mariapia Veladiano è la storia di una donna brutta, talmente brutta da condizionare la propria vita e quella della propria famiglia fin dalla nascita; talmente brutta da non avere, apparentemente, nulla a che spartire con i colori, la vivacità, la freschezza di un luogo esplicitamente dedicato alla cura di sé, del proprio corpo, della bellezza.
Rebecca nasce brutta, ma a condizionarne la vita non è tanto la bruttezza quanto il carico di colpa che la vita le regala in dote, come se, al momento della nascita, affianco alla sua culla ci fosse la strega cattiva di tante favole a regalarle una profezia funesta di tragedia e rovina da condividere con la famiglia e chi le sta intorno. A raccontare la sua vita, pagina dopo pagina, è la voce stessa di Rebecca, la sua rassegnazione, la sua convinzione dell’ineluttabilità della bruttezza e delle sue conseguenze, la sua smisurata voglia di vivere nonostante tutto e tutti, di amare ed essere amata, ma anche la convinzione di non poter vivere alla luce del sole per non obbligare il mondo a tanta disarmonia. Dalla nascita, attraverso le prime esperienze e poi la scuola e la scoperta provvidenziale della musica, Rebecca ci accompagna in un viaggio tra i pensieri di una donna talmente pervasa dalla colpa di essere brutta che nemmeno la scoperta che le sventure della sua famiglia non derivano dalla sua bruttezza, riesce a liberarla dal giogo, dalle catene, che nel tempo, complice la sua deformità, si è costruita.
Ho provato mille emozioni leggendo questo libro: rabbia, tristezza, incredulità, senso di colpa.
Perché Rebecca è una bimba e come tutti i bimbi ama e cerca amore, vicinanza, calore, contatto, carezze. Perché, anche quando diventa una donna, Rebecca non può fare a meno di amare, desiderare calore e contatto, ma è ormai talmente abituata a nascondersi da sfuggire quasi ogni occasione sociale.
Perché ogni persona può essere bella dentro ed è talmente banale da fare male. Perché mi sembra impossibile che, al giorno d’oggi, un’intera vita possa essere condizionata dalla non aderenza ai ai più diffusi canoni di bellezza. Perché, soprattutto, la colpa di Rebecca non è quella di essere brutta, ma quella di rappresentare, agli occhi della famiglia una colpa, per loro, ben più grave ma che a me è sembrata ancor più insignificante della bruttezza di una bimba.
Mariapia Veladiano e Rebecca ci obbligano a riflettere sul modo in cui guardiamo alla nostra vita, al nostro corpo, allo specchio e alla società che ci riflettono e ci spingono continuamente ad adeguarci a target di bellezza spesso irraggiungibili.
Il libro ha vinto il Premio Calvino nel 2010 ed è arrivato secondo al Premio Strega nel 2011, ma non è per questo che ve lo consiglio: è ben scritto, è bello, è scorrevole, ma è anche triste e inesorabile.
Mi ha lasciato: una marea di pensieri, perlopiù confusi, ma anche la consapevolezza di essere una donna fortunata, non bella, ma nemmeno irrimediabilmente brutta, dentro e fuori.
Leggetelo se: almeno una volta vi siete allontanati dallo specchio con la sensazione di odiare l’immagine che vi rimandava.
E voi? Che rapporto avete con la bellezza/bruttezza vostra e di chi vi circonda?
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Rosaspina dice
mi hai fatto venire voglia di leggerlo!! non mi ritengo nè bella nè brutta, come tutti credo a quando mi guardo allo speccho, dipende dai giorni,a volte mi piaccioa vlte meno, ma ritengo che attualmente siamo troppo ossessionati dalle apparenze e dai canoni estetici…
valepi dice
ciao Rosaspina, credo che l’importanza di leggere La vita accanto sia un po’ in quello che dici: non siamo né belli né brutti. Siamo semplicemente noi, con la nostra vita. Per questo convincersi di essere brutti è decisamente un delitto.
Proprio ieri si diceva: non esistono donne brutte, esistono donne che non si curano…
… credo possa valere per tutti…
dony dice
Ciao Vale!
In bocca al lupo per questa tuo nuovo progetto!
Pero’ aspetto la tua prossima recensione perche’ questa mi ha un po’ angosciata.
Un bacione!
Dony
valepi dice
Dony, tesoro, ti ringrazio infinitamente… e, al posto tuo, mi interrogherei seriamente sui motivi di tanta angoscia
🙂
un abbraccio tenero e avvolgente per te!