Dopo 30 anni dalla loro nascita sono tornati i Tamagotchi anche se solo in Giappone.
Negli anni ’90 quasi tutti gli adolescenti italiani ne possedevano uno. Bandai lo ha riproposto solo nel suo paese al costo di circa 25 euro.
Il Tamagotchi è un pulcino virtuale che vive solo se il suo proprietario se ne prende cura. Se non lo si fa, muore. Quindi i ragazzi devono occuparsene come se fosse un vero pulcino.
Il nome tamagotchi deriva dall’unione di due parole: tamago (uovo) e watch (orologio). E’ stato il primo gioco elettronico portatile che ha permesso a quasi 80 milioni di ragazzi di avere un cucciolo di cui prendersi cura.
Il Tamagotchi fu visto come un vero e proprio fenomeno innovativo che generò un profondo dibattito politico in Italia per il possibile impatto emotivo che avrebbe potuto avere sulle persone.
Adottare un pulcino significava prendersene cura, il padrone ha così il compito di lavarlo, pulirlo, dargli da mangiare a intervalli regolari. Deve giocare con lui, educarlo, farlo felice. Le conseguenze di un’eventuale distrazione sarebbe potuta essere la sua morte. Era una vera e propria adozione, anche di notte bisognava accudirlo come un bambino, praticamente si viveva in funzione di questo videogioco.
In Italia non fu accolto molto bene scatenando una vera e propria bufera a livello politico, tanto che Angelo Bonelli, capogruppo dei Verdi della Regione Lazio, ne chiese il ritiro immediato dal mercato convinto che la possibile non riuscita dell’impresa potesse disturbare l’equilibrio emotivo dei ragazzini.
Il tamagotchi ha creato un vero e proprio impero. A 21 anni di distanza possiamo contare 37 versioni realizzate, 76 milioni di pezzi venduti, diversi videogame, un paio di app, qualche film, fumetti e una serie animata. Maita, l’inventrice, non è stata promossa, né ha ricevuto bonus. Pare che nemmeno il marito le fece i complimenti, stando ad una intervista rilasciata dalla stessa Maita alla testata Pathfinder.
La novità sono le dimensioni, a differenza della vecchia versione del 1996, il nuovo tamagotchi è più piccolo, e lo schermo che si trasforma in quadrato e non rettangolare. Un cambiamento questo delle dimensioni che consente una netta riduzione dei costi.
Riportare in vita un oggetto che ha rivoluzionato il mondo dei videogiochi e che è stato un oggetto dell’infanzia di molti è stata una vera e propria operazione di marketing. Tanti bambini e ragazzi desiderano un animale tutto loro per prendersene cura, questa rappresenta una possibilità.
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