Finita la kermesse italiana più importante e famosa è tempo di pagelle. Canzone bella, brutta, orecchiabile, difficile, già sentita. Ognuno ha la sua opinione. Vediamo di dare un giudizio il più possibile imparziale.
Grande novità di quest’anno è stata la presentazione da parte di ogni big di due canzoni. Il pubblico poi ha scelto quale delle due far partecipare alla gara.
Partiamo dal vincitore della 63esima edizione e cioè da Marco Mengoni. Le due canzoni proposte sono: Bellissimo, scritto da Gianna Nannini, che prevede un ritmo molto musicale e in alcuni punti richiama le sonorità di un musical. Viene scelta e poi vincerà L’essenziale: canzone d’amore che dice : ”Mentre il mondo cade a pezzi, io compongo nuovi spazi“.Voto 10 per la musicalità e l’interpretazione
I Modà propongono “Come l’acqua dentro il mare”che è la classica canzone zuccherosa in stile Modà che Checco dedica al figlio. “Se si potesse non morire” che parla di come sarebbe il mondo se le cose andassero nel verso giusto. Zucchero e miele anche in questi versi “Se anche i baci si potessero mangiare ci sarebbe un pò più amore e meno fame e non avremmo neanche il tempo di soffrire”. Voto 8 per i temi sempre da favola amorosa.
Annalisa propone “Non so ballare” che parla di un amore a prima vista mentre “Scintille” porta a galla sfumature jazz con l’incursione della fisarmonica per uno swing raffinato e classico. Voto 8 per la bravura vocale e per lo swing italiano.
Chiara, vincitrice di X Factor 2012, propone “L’esperienza dell’amore”. L’amore trasforma una persona in quanto ha un effetto dirompente che porta all’estasi e sulla vetta dei sentimenti. “Il futuro che sarà” è un tango che invita a sognare. Ed infatti dice “credo negli angeli ma frequento l’inferno”. Voto 7 per l’interpretazione e l’orecchiabilità del ritornello.
Raphael Gualazzi porta a Sanremo “Sai (ci basta un sogno)”. E’ una ballata con sprazzi di soul. Il linguaggio è aulico e la voce è spiegata al massimo delle sue potenzialità. “Senza ritegno” invece è un jazz con sfumature rock. Il pianoforte è il grande protagonista. Voto 8 per l’interpretazione
Simona Molinari e Peter Cincotti gareggiano con “La felicità”. Swing gioioso e scanzonato per un’interpretazione molto retrò. L’affiatamento tra i due cantanti è molto forte. “Dr. Jekyll e Mister Heyde” è un brano inedito di Luttazzi. Swing in old style con grande protagonista la tromba. Voto 7 per l’affiatamento tra i due
Elio e le storie tese puntano sempre all’originalità. “La canzone mononota” è semplicemente geniale. Bravissimi intrattenitori con il loro stile scanzonato. Il brano non è paragonabile agli altri in gara…..è si divertente ma molto difficile da capire. “Dannati forever” parla dei condannati che sapranno di andare all’inferno. Il tenore è sempre scanzonato e divertente ed arriva a sfottere anche le fedi e tutte le categorie che sono già condannate.Voto 10 per l’originalità.
Daniele Silvestri propone una chicca “A bocca chiusa”. Protesta sociale in questa ballata tipica romana. Ottima l’idea di proporla anche nella lingua italiana dei segni. “Il bisogno di te” è una canzone che parla della dipendenza amorosa, quella positiva e leggera. Voto 8 per il coraggio.
Max Gazzè gareggia con “Sotto casa”. E’ una filastrocca, quasi uno scioglilingua in uno stile quasi circense. Brano che lascia però una malinconia molto forte. “I tuoi maledettissimi impegni” parla di una storia d’amore con una donna in carriera e con la necessità di incastrarsi nella sua fitta agenda. Voto 7 per lo stile inconfondibile.
Simone Cristicchi porta in scena “La prima volta che sono morto”. Tema atipico per Sanremo che ricorda molto però una canzone di Silvestri (le cose che abbiamo in comune). “Mi manchi” è la classica storia di struggimento di due amanti che si sentono la mancanza uno dell’altro. Voto 6 per il tema originale.
Malika Ayane canta l’amore con “E se poi” firmata da Sangiorgi (Negramaro). Brano molto bello che viene penalizzato dallo stile troppo snob della cantante. “Niente” parla sempre dell’amore e delle partenze degli innamorati. Voto 7 per Sangiorgi.
Marta sui tubi propone “Vorrei” filastrocca rock. Purtroppo è un brano che non riesce a rimanere nella memoria. “Dispari” è un rock indipendente con un’incursione quasi gregoriana del coro. Voto 5
Lascia un commento