Franco ha cinquant’anni, una brillante carriera come imprenditore nel campo della comunicazione ed è anche un papà. Lui è il papà di Andrea.
Andrea ha diciott’anni ed è autistico. Vive in un mondo tutto suo, si esprime a stento ma si fa capire. Con il linguaggio del cuore.
Per anni Franco ha cercato di fare di tutto per Andrea: terapie tradizionali e innovative. Ma chi è affetto da autismo nuota in un oceano di problemi differenti e diversi giorno per giorno.
Franco però non si è voluto abbattere e per suo figlio Andrea ha mollato tutto e sono partiti: solo loro due. Un viaggio on the road su una Harley rossa in America dove per tre mesi sono entrambi sullo stesso piano e si lasciano trasportare dalle strade del Nuovo Continente.
Le emozioni preziose di questo viaggio sono state raccontate da Franco allo scrittore Fulvio Ervas che, attraverso le sue parole, ha fatto rivivere questo viaggio spettacolare nel libro “Se ti abbraccio non aver paura”.
Già prima di uscire nelle librerie, l’opera di Ervas è diventato un caso editoriale: Franco era già conteso da programmi tivù e radiofonici.
Infatti io ho scoperto la storia di Franco e Andrea proprio al programma “Le invasioni barbariche” su La7. L’intervista che Franco ha rilasciato ha reso evidenti quanto lui ami visceralmente questo figlio che gli ha letteralmente sconvolto la vita. Andrea sta bene fisicamente ma l’autismo lo rende imprevidibile: con lui non si sa mai come comportarsi. Non si riesce a capire se ha freddo o fame.
Di questo padre che lotta quotidianamente per il figlio e di questo ragazzone di 18 anni non ci può non innamorare. Le loro emozioni diventano le nostre anche solo ascoltando un pezzo di intervista o leggendo frammenti del libro.
Una storia vera che ha portato alla ribalta una malattia difficile e ancora poco conosciuta.
E a portato alla ribalta anche i suoi protagonisti: Franco e Andrea. Ma ancora un rischio c’è: che tutti non ci soffermiamo solo sulla bellezza del viaggio e non sul problema vero e pregnante di questo tarlo chiamato autismo.
Impreco, ma lo amo. Non so di cosa sia fatto questo amore. Credo che nessun genitore possa rispondere facilmente a questa domanda. A volte è sepolto. A volte è semplicemente sentire la vita che ti attraversa: è partita da un punto, tu la prendi in consegna e la passi a qualcuno.
Avete letto questo libro? Vi è piaciuto?
Fonte immagine: amazon.it
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