A Palazzo Pitti una mostra dedicata all’arte orafa più raffinata: i tesori della Fondazione Buccellati raccontano attraverso le opere di Mario e Gianmaria, due dei nomi più significativi nel panorama dell’oreficeria mondiale, un gusto che si riallaccia direttamente allo sfarzo rinascimentale.
Ispirandosi infatti al tempo del massimo splendore delle corti italiane e ai canoni artistici allora elaborati, Mario Buccellati – definito dall’amico Gabriele D’Annunzio “Il Principe degli Orafi” – disegna dei gioielli dallo stile unico e immediatamente riconoscibile, apprezzato da reali, pontefici e uomini di cultura.
Lo “stile Buccellati” è contraddistinto soprattutto da accurate lavorazioni a “nido d’ape” e a “tulle” impreziosite da brillanti incastonati che rendono tiare, bracciali e spille quasi dei ricami preziosi da portare sulla pelle. Tuttavia, per quanto siano rari le pietre e i materiali usati nelle creazioni artistiche Buccellati, questi non prendono mai il sopravvento sulla composizione ma esaltano al contrario il lavoro minuzioso e geniale dell’artista ed è appunto la maestrìa della creazione il tratto inconfondibile dello stile Buccellati.
La Fondazione Buccellati, nata nel 2008 per volere di Gianmaria, raccoglie alcune delle sue opere, delle opere del padre nonché disegni di entrambi, che permettono di apprezzare il procedimento della creazione artistica che si cela dietro alle meraviglie esposte a Palazzo Pitti.
La mostra si apre con un omaggio a Mario, il fondatore della maison, articolato in tre temi: il lavoro del dopoguerra che vede l’elaborazione del suo stile inconfondibile, le creazioni per D’Annunzio – si ammira qui per esempio una collana creata come dono per la divina Eleonora Duse – e il legame con l’arte orafa del passato. L’esposizione prende poi in esame il lavoro di Gianmaria, incoraggiato dal padre a disegnare fin dall’età di 12 anni e mostratosi poi uno straordinario talento che si esprime soprattutto nell’originalità della creazione, nell’armonia del disegno e nella cura di ogni minimo dettaglio, come mostrano alcuni dei pezzi visibili a Palazzo Pitti.
Proprio la sede della mostra, il Museo degli Argenti ospitato a Palazzo Pitti, svela un legame profondo con Buccellati: proprio qui Gianmaria ebbe modo di osservare sul finire degli anni Sessanta le collezioni di ori e argenti medicei che divennero il punto di partenza per la sua ricerca tecnico-formale.
La mostra I tesori della Fondazione Buccellati. Da Mario a Gianmaria, 100 anni di storia dell’arte orafa è visitabile fino al 22 febbraio prossimo presso il Museo degli Argenti di Firenze ed offre la rara opportunità di avvicinarsi a una delle cosiddette “arte minori” che rappresenta però uno dei settori del made in Italy più amati nel mondo.
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