Ciao a tutti!
La mia passione per lo stile narrativo di Nick Hornby mi ha condotto alla lettura di un altro dei suoi romanzi, “Un Ragazzo” (edizioni Tea, € 8.60, pag. 264), e, come credevo, la storia di Will non ha deluso le mie aspettative, perciò ve la racconto sperando di stuzzicare la vostra curiosità.
Will è un uomo, o meglio, così chiamato per via della sua età anagrafica di trentasei anni, ma in realtà è ancora un ragazzo, rimasto nella sua piena fase adolescenziale, che conduce una vita priva di reali preoccupazioni: non ha un lavoro, non ha una famiglia, abita da solo in un grande appartamento decisamente poco utile per un single e vive grazie ad una canzonetta dedicata al natale scritta da suo padre, così famosa che gli consente di mantenersi senza lavorare. In compenso ha molti conoscenti con i quali trascorre le sue serate spensierate da un locale all’altro, facendo finta di ascoltare i discorsi degli altri e di provare qualche interesse per le loro vite. E’ una persona annoiata che per far passare il tempo ha diviso le giornate in fasi di mezz’ora, ognuna dedicata ad una attività che, secondo lui, può essere gestita quotidianamente in trenta minuti, come leggere il giornale o guardare i programmi in tv.
Ha però ha un debole, le donne, ma non vuole impegnarsi in una relazione, e un giorno ha l’idea di fingersi un padre single per partecipare ad un gruppo di sostegno per genitori soli, che gli apre la possibilità di conoscere molte donne, ma allo stesso tempo madri occupate nel crescere i figli e quindi non disposte ad una relazione stabile. Saranno proprio queste riunioni invece a cambiare l’esistenza di Will grazie all’incontro con Marcus, un tredicenne con gravi problemi di adattamento verso la società ed i suoi coetanei, e sua mamma Fiona, l’artefice del disagio sociale, un hippy che vive negli anni ‘90, che proibisce al figlio di ascoltare la musica pop e lo costringe a vestirsi con pantaloni a coste e mocassini.
Marcus non ha mai conosciuto una persona come Will, curato nell’abbigliamento, alla moda, con il capelli sempre tagliati ed in ordine al posto dei suoi lunghi e disordinati, e comincia ad assumerlo come modello di riferimento per tutte quelle cose che sua madre non vuole insegnargli: inizia a vedere i quiz alla tv, ascolta per la prima volta un cd dei Nirvana e mette il suo primo paio di scarpe da ginnastica, anche se gli sono subito rubate dai compagni di scuola soliti a prenderlo in giro per le sue stranezze …
E diciamo che Will non è esattamente la persona ideale per prendersi cura di qualcuno, infatti la presenza di Marcus lo disturba parecchio e non riesce a capire il perché, il pomeriggio dopo la scuola, vada puntualmente a casa sua a guardare la tv, fare le focaccine, ascoltare musica …
Il tono del romanzo è leggero, come tipico dello stile di Hornby, sempre ironico e scorrevole, ma non per questo privo di contenuti e temi di fondo, come il legame che si crea tra Will e Marcus, a metà tra un rapporto fraterno ed una relazione padre/figlio, l’amore che finalmente colpirà Will dopo avere conosciuto Rachel, l’amicizia tra Marcus ed Elli, la ragazza ribelle della sua scuola che gli racconta Kurt Cobain essere un giocatore di calcio, o il rapporto complicato madre/figlio di Fiona e Marcus, basato su un amore materno così intenso da essere spesso soffocante e difficilmente gestibile.
Un romanzo che, al termine della lettura, ti fa vedere tutti i personaggi sotto una luce diversa, più responsabili e cresciuti, anche se qualcuno, anagraficamente parlando, avrebbe dovuto essere adulto già da tempo. Consigliato per tutti, grazie al tocco magico che Hornby ci regala sempre con i suoi romanzi.
E voi cosa ne pensate?
Fonte immagine: amazon.it
Rosaspina dice
uno dei miei libri preferiti in assoluto! 🙂